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Pozzi inquinati a Riosecco, “stanziati i fondi dalla Regione” / Dottorini: “ora il comune proceda ai rimborsi”

“Con lo stanziamento da parte della Regione Umbria di 12mila euro a favore del Comune di Città di Castello possono partire le procedure che consentiranno ai cittadini di Riosecco-Regnano, colpiti dall'inquinamento dei pozzi privati, di ricevere il rimborso di una sostanziosa parte dei costi sostenuti per l'allaccio all'acquedotto pubblico. Grazie al mio emendamento la Regione riesce in questo modo a fare la sua parte, portando a termine l'iter burocratico di assegnazione dei finanziamenti. Ora spetta al Comune avviare le procedure che consentiranno ai cittadini di richiedere il contributo”. Così il consigliere regionale Oliviero Dottorini, “presidente di Umbria migliore” e capogruppo Idv, interviene sulla vicenda dell'inquinamento dei pozzi privati che ha visto coinvolte decine di famiglie delle frazioni di Riosecco e Regnano.
“Adesso attendiamo che Comune e Umbra acque – aggiunge Dottorini – comunichino ai cittadini le esatte modalità per richiedere il rimborso delle spese sostenute per l'allaccio all'acquedotto, con tempi rapidi e certi. La popolazione ha già subito abbastanza disagi e disservizi a causa di questa vicenda, vedendosi privata della possibilità di utilizzare l'acqua dei propri pozzi non solo a fini domestici e alimentari, ma anche per l'uso irriguo. È bene ricordare che questa vicenda è nota al Comune di Città di Castello dal 2003, anno in cui l'Arpa segnalò la presenza di sostanze inquinanti in alcuni campioni di acqua dei pozzi della zona di Riosecco, ma solo nel novembre scorso l'amministrazione comunale ha emanato l'ordinanza che metteva in allerta la popolazione”.
Per quanto riguarda le operazioni di bonifica, per le quali si era “assunto l'impegno di riferire semestralmente alla popolazione”, Dottorini fa sapere che gli uffici regionali lo hanno informato “che è in corso di approvazione il Piano di caratterizzazione delle acque per Riosecco-Regnano, propedeutico all'analisi dei rischi e alle definitive procedure di bonifica della zona. Lo scorso mese si è tenuto un tavolo tecnico nel corso del quale Umbra acque, Provincia di Perugia e Regione hanno chiesto chiarimenti al comune di Città di Castello per individuare le zone di rispetto dei pozzi pubblici in modo da poter dare avvio al Piano di bonifica della zona”.
“Da parte nostra – assicura Dottorini – stiamo monitorando con attenzione la situazione, informando i cittadini e facendo le dovute sollecitazioni agli uffici perché venga risolto al più presto un grave danno all'ambiente e potenzialmente alla salute dei cittadini. Sappiamo che analoghe problematiche stanno interessando anche la zona sud del comune e proprio per questo è stata finanziata recentemente con 56mila euro un'indagine da parte della Regione per valutare la gravità della situazione. Anche in questo caso – conclude – gli uffici attendono una risposta da parte del Comune che si era impegnato a finanziare il 20 per cento dell'indagine e che auspichiamo non tarderà ad arrivare”.

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