“Inevitabili” assembramenti di persone (in tempi non proprio adatti all’emergenza coronavirus), all’ufficio postale di piazza Mazzini, l’unico rimasto aperto nell’intero Comune di Gualdo Tadino.
A segnalarlo alle Poste Italiane è stato ieri lo stesso sindaco Massimiliano Presciutti che, “in una situazione in cui si mette fortemente a rischio la salute di utenti e dipendenti“, ha chiesto la riattivazione dello sportello Postamat di via Flaminia (“al momento non funzionante“), e dei servizi essenziali (“anche in forma ridotta“) erogati negli sportelli di Pieve di Compresseto e Gaifana (anche se quest’ultimo ufficio si trova per pochi metri nel Comune di Nocera Umbra) .
“Nonostante Poste Italiane abbia una vasta gamma di servizi on line e da remoto infatti – ha sottolineato Presciutti – tanti cittadini devono comunque recarsi fisicamente presso l’unico sportello al momento aperto”.
Oggi è arrivata la risposta negativa del responsabile delle relazioni istituzionali per la macro Area Centro Nord Paolo Pinzani, che ha spiegato come “i provvedimenti intrapresi sono di carattere assolutamente temporaneo, necessari in ragione dello stato di emergenza nazionale nonché in linea, con le recenti disposizioni nazionali e locali per ridurre il contagio e limitare la diffusione dell’epidemia”.
Il funzionario di Poste Italiane ha sottolineato anche che “a livello nazionale negli uffici postali viene servito in questo periodo mediamente il 35-40% della clientela media ordinaria anche per operazioni rinviabili, non direttamente ricongiungibili alle ‘situazioni di necessità’ previste dal Dpcm dell’11 marzo per gli spostamenti personali”.
“La nostra Azienda – continua Pinzani – ha avviato una massiccia specifica campagna pubblicitaria (comprese le modalità di ritiro pensioni), unicamente finalizzata allo scopo di disincentivare la circolazione delle persone che escono di casa in assenza di comprovate esigenze. Mi spiace comunque comunicare che, allo stato attuale, la richiesta non può essere accolta. Per quanto riguarda l’Atm di via Flaminia, la ditta manutentrice, da noi sollecitata, è in attesa di ricevere la fornitura dei pezzi di ricambio necessari per la riparazione“.
A questo punto il combattivo Presciutti, incassato il rifiuto di Poste Italiane a riaprire gli uffici richiesti, ha illustrato il caso direttamente al Prefetto di Perugia Claudio Sgaraglia, chiedendogli di risolvere l’attuale, e poco “conveniente”, situazione.