La delicata guerra civile in Siria affrontata su Facebook con un post che indigna: “Secondo il mio pensiero si dovrebbero ammazzare tutti fino all’ultimo individuo siriano”. E se parole del genere scatenerebbero polemiche a prescindere, a maggior ragione lo fanno se a scriverle è un assessore comunale, in questo caso Massimiliano Galli, eletto ad Amelia.
Le sue parole sul social network non sono sfuggite all’opposizione, che ha scatenato una bufera che in poche ore ha portato il sindaco Laura Pernazza ed il resto dell’amministrazione comunale a dissociarsi e lo stesso Galli poi a dimettersi e chiedere scusa.
Il sindaco e l’Amministrazione Comunale, – è scritto in una nota diramata dal Comune di Amelia – prendono le distanze dal commento dell’assessore Galli perché “La pace, il rispetto e l’uguaglianza dei popoli e delle religioni rappresentano valori fondamentali su cui si basa la nostra azione politica”. E dopo il polverone, appunto, ieri l’assessore Galli ha rimesso le deleghe nelle mani del sindaco “che ne prende atto e, per il momento, le gestirà direttamente”.
Nella sua lettera, Massimiliano Galli ammette di aver sbagliato ed annuncia che rimarrà comunque in carica come consigliere comunale. Di seguito il testo integrale:
“Ho sbagliato. Punto. E di certo non saranno le righe seguenti ad attutire il mio errore. Di uomo ancor prima che di amministratore pubblico. Di certo non affronterò più argomenti complessi utilizzando sintesi superficiali ed espressioni colorite. Si, anche se si trattasse di una conversazione privata, come in questo caso doveva essere. Ci sono temi che, nonostante muovino le passioni e scaldino gli animi, per poterne parlare a ragion veduta, devono essere fatti decantare un poco. Cosa che evidentemente questa volta non ho fatto. A dirla tutta sono due le cose che mi danno più dolore: aver creato anche un minimo di imbarazzo alla mia Giunta e, va da sé, al mio Sindaco e l’immagine distorta del sottoscritto che quel maledetto post rischia di generare. E allora, forte delle mie debolezze, che riconosco e con le quali tento di combattere, voglio dirlo chiaro: lungi da me l’idea di discriminare le persone in base ai connotati religiosi o di altra natura. Non posso, non potrei. Altrimenti come avrei potuto accettare le deleghe che mi sono state affidate. In primo luogo lo Sport. Nella mia veste di Assessore ho avuto la possibilità di organizzare lo scorso maggio una giornata dedicata alle attività sportive dove, ad essere impegnati, erano prevalentemente i bambini che vivono nel nostro comune ed altri ragazzi provenienti da fuori. Ebbene, a distanza di tempo nella mia memoria é indelebile il ricordo di quei giovani sorrisi, di quella voglia di stare insieme, di superare i propri limiti. Perché lo sport è un eccezionale veicolo sociale di aggregazione. Quando ho accettato l’incarico ne ero ben cosciente e proprio per questo ho desiderato avere questo ruolo. Di certo non l’avrei fatto se veramente avessi delle persone di religione islamica quel giudizio. Per porre l’accento sull’assurdità di un’ennesima guerra civile – dopo le tante e inutili che la Storia ha portato con sé – ho tramutato la mia rabbia in un’offesa e la mia stizza in qualcosa da censurare. E allora rimetto le mie deleghe da assessore pur rimanendo impegnato nell’attività di consigliere comunale dando il mio più valido supporto a questa amministrazione comunale volendo così riscattare l’immagine distorta che il commento ha provocato dimostrando che Massimiliano Galli è molto più di un commento penoso”.