Sorgenti con portata ai minimi storici, serbatoi con livelli di acqua che non consentono una pressione sufficiente per alimentare i piani alti di alcune zone del comune di Foligno: la crisi idrica manifesta proprio in questo periodo i suoi peggiori effetti.
Nonostante tutte le manovre tecniche che la VUS mette in atto in questi casi per limitarne gli effetti, è possibile che l’acqua manchi nelle nostre case.
Può sembrare paradossale restare all’asciutto proprio in questi giorni che le piogge non mancano, ma gli effetti della carenza di precipitazioni nelle scorse stagioni invernale e primaverili hanno il loro massimo proprio ora. La VUS si scusa per i disagi che le interruzioni potranno causare, ma fermo restando il massimo impegno di tutto il personale aziendale per fronteggiare la crisi, la portata delle principali sorgenti che alimentano Foligno (Capodacqua, Acquabianca, Alzabove) hanno raggiunto il minimo storico, con una riduzione media del 30%.
Già dalla primavera scorsa sono state messe in atto tutte le misure possibili per far fronte a questa situazione (accensione dei pozzi, ordinanze per l’uso corretto dell’acqua potabile), ma il livello del serbatoio di Cappuccini che alimenta Foligno, nelle ore di massima richiesta si vuota. Dobbiamo iniziare a considerare l’acqua una risorsa scarsa e preziosa, nel nostro territorio e in tutto il paese. Come evidenzia il rapporto 2007 sull’emergenza idrica in Italia di Legambiente, “è già da qualche anno che l’Italia vive una vera e propria emergenza idrica, che ora si è drammaticamente acuita, anche a causa del clima anomalo che hacontraddistinto il Bel Paese soprattutto negli ultimi mesi. I dati pubblicati dalla Protezione Civile evidenziano che le precipitazioni piovose da settembre 2006 ad aprile 2007 si sono attestate su valori più bassi del 20-50% rispetto al trend storico degli anni 1961-1990, su tutto il territorio nazionale con l’unica eccezione della Sicilia”.
Una situazione talmente evidente da portare le tre Commissioni Ambiente, Agricoltura e Attività produttive della Camera dei deputati ad approvare una risoluzione che evidenzia la gravità della situazione idrica di tutta l’Italia, e purtroppo il nostro territorio non fa eccezione.