Dopo lo Studentato, inaugurato la scorsa settimana, un altro pezzo del puzzle della nuova Monteluce, con l’apertura degli spazi che ospitano la Clinica Porta Sole, proprio dove era collocato lo storico presidio ospedaliero di Perugia. Un progetto coraggioso allora, come Casa di Cura Porta Sole che fino a ieri sorgeva nel punto più alto del capoluogo umbro, e coraggioso ancora di più oggi per trasformare il tutto in Istituto Clinico Porta Sole.
Oltre alla famiglia Cucchia – Maria Rita, Alberto e Marco – e al direttore sanitario Costanza Bracco, all’inaugurazione sono intervenuti, tra gli altri, Paolo Giulietti, vescovo ausiliare di Perugia-Città della Pieve, Catiuscia Marini, presidente della Regione Umbria, l’assessore regionale alla sanità Luca Barberini, il sindaco di Perugia Andrea Romizi, Franco Moriconi, rettore dell’Università degli studi di Perugia, e Graziano Clerici, direttore sanitario di Cemer (Centro Europeo per la Medicina e la Ricerca) che ha trovato la sua sede in un’ala autonoma della struttura.
Quello dell’apertura della nuova Clinica Porta Sole a Perugia è quindi un raro e sostanzioso investimento di privati nel settore della sanità, che contribuirà anche alla riqualificazione dell’area di Monteluce, per la quale è stato effettuato un investimento economico di grandi proporzioni per la realizzazione di un progetto di ampio respiro che include anche una residenza universitaria la cui inaugurazione c’è stata proprio una settimana fa.
Nata nel 1938 a Porta Sole, la clinica quest’anno compie anche 80 anni. Una storia che quindi prosegue, tra passato, presente e futuro, proprio in occasione di un importante anniversario che è così celebrato con una nuova struttura, più grande (9mila mq di superfice), più funzionale e completamente rinnovata nelle strumentazioni e nei servizi. La Clinica è una struttura sanitaria accreditata con la Regione Umbria per alcune discipline specialistiche e che ora si conferma, sempre più, un’eccellenza medica cittadina, regionale e del centro Italia anche per il suo costante e continuo aggiornamento dal punto di vista qualitativo e della efficienza. E si conferma, pertanto ancora di più, anche come un laboratorio umbro per l’integrazione pubblico-privato in ambito sanitario.
A guidare questa trasformazione, coadiuvata dai figli Alberto e Marco, è la presidente del Consiglio di amministrazione della società proprietaria della Clinica, Maria Rita Mantovani Cucchia, che dal 1978 dirige la struttura e nuora del professore Alberto Cucchia, che insieme al professore Angelo Barola fondò la Casa di Cura di Porta Sole nel 1938. Alberto Cucchia è stato anche tra i medici italiani ad aver curato più infortuni sul lavoro e ferite di guerra. Per questo fu subito nominato membro del Sindacato Nazionale dei Medici e fu uno dei sette fondatori, nel 1966, dell’Associazione Italiana Ospedalità Privata.
Oggi quindi, con una importante storia alle spalle, la famiglia Cucchia guarda al futuro. Ed anche a quello della sanità umbra. In questa nuova e più ampia sede, la Clinica è in grado di offrire: maggiori servizi per i cittadini; garanzie di cura grazie ad apparecchiature di ultima generazione e alla grande professionalità dei medici, 50 circa; percorsi completi, che vanno dalle visite ambulatoriali, alle analisi cliniche ed esami diagnostici (RM, TC, RX, ECO, MAMMOGRAFIA, MOC), fino al ricovero, all’intervento chirurgico e alle terapie per post-acuti.
La clinica ha 75 dipendenti, di cui quattro medici, e una cinquantina di medici liberi professionisti che gravitano nella struttura. L’attività accreditata con il servizio sanitario regionale passa dai precedenti 71 agli attuali 86 posti letto suddivisi in 50 camere (di cui 10 di maggior comfort ambientale e con letto per assistenza), mentre due sono le ali autonome: una ospita ambulatori, l’altra è invece caratterizzata dalla presenza di CEMER – Centro europeo per la medicina e la ricerca. Diverse le sue finalità: attività con utilizzo delle tecnologie migliori e più avanzate al mondo per coinvolgere e far esprimere al meglio i professionisti; ricerca, per mettere insieme competenze in maniera sinergica, da tutta Europa, e sviluppare progetti in vari settori; didattica, anche con corsi in sede o in video conferenza con la collaborazione di PSUOG (Permanent School of Ultrasound in Obstetrics and Gynecology).
Fiori all’occhiello della struttura, a garanzia del paziente sono: una centrale di sterilizzazione come sistema perfetto di tracciabilità dei ferri chirurgici volto unicamente alla maggior tutela dell’utente. Investimento poi sulla terapia intensiva, che non ha nessuna clinica privata in Umbria, al solo scopo di offrire maggiori garanzie nel post-operatorio, e sulle zone relax, per fornire un maggior comfort ambientale anche grazie a vetrate che aprono sui vari panorami che si possono scorgere dalla clinica.
Uno dei capisaldi imprenditoriali è poi la cucina interna, con cinque cuoche dipendenti. Anche qui, pertanto, non si è risparmiato con catering o qualsiasi genere di servizio esterno, per non far ricadere tutto sulla qualità dei pasti e, di conseguenza, sull’utente.
Oltre alla qualità dei servizi, quindi, grande attenzione anche ai rapporti con il paziente, per mettere al centro “l’umanizzazione della sanità”, faro guida della clinica da sempre.
L’attività della clinica Porta Sole, ormai storica per la città di Perugia in quanto fortemente qualificata per l’attività diagnostica e ospedaliera, con questo nuovo e significativo investimento eleva il complesso degli standard di qualità della struttura che opera in piena integrazione con il servizio sanitario regionale che garantisce i livelli essenziali di assistenza avvalendosi dei presidi gestiti direttamente dalle Usl, dalle Aziende ospedaliere e universitarie, nonché dagli istituti di ricovero e cura gestiti da soggetti privati purché accreditati con il Sistema sanitario nazionale per erogare prestazioni di assistenza ospedaliera e in day surgery.
Ed in questa sinergia tra pubblico e privato, i vertici della Clinica auspicano margini di potenziamento anche perché vista come chiave di volta per garantire una migliore assistenza ai cittadini. In un’epoca in cui viene di continuo messa in discussione la sostenibilità del Ssn e appare sempre più problematico assicurare il mantenimento dell’equilibrio tra garanzie ai cittadini, organizzazione dei servizi, uniformità del sistema e qualità delle prestazioni offerte, la Clinica ritiene opportuno prendere seriamente in considerazione che in Italia il 25% delle prestazioni ospedaliere è coperto dall’ospedalità privata, la quale grava solo per il 15% sulla spesa sanitaria pubblica.
Una maggior sinergia con il sistema sanitario pubblico che potrebbe culminare nell’integrazione nel sistema Cup di alcuni servizi e prestazioni della Clinica, nel trasferimento dei pazienti di medicina dall’ospedale alla struttura di Monteluce e nella possibilità di realizzare qui un punto di primo intervento che la cittadinanza richiede a gran voce. In accordo con la sanità pubblica, qui potrebbe trovare posto anche l’ambulanza ora in via del Giochetto.
La nuova struttura con 9mila mq, 5 piani e 8 ascensori (tra quelli per il personale e quelli per gli utenti) prevede circa il triplo degli spazi rispetto a quella precedente.
Piano interrato: vasta area con mq. 850 per parcheggi per dipendenti, libero professionisti e fornitori; mq. 700 per diagnostica per immagini, terapia fisica, fisioterapia, palestra per pazienti non degenti, litotrissia extracorporea e ambulatori; mq. 1300 per cucina, archivio, magazzino, farmacia, locali tecnici, camera mortuaria e camera ardente.
Piano terra: è il “cervello” della clinica con mq. 1500 destinati a uffici, laboratorio analisi, sale d’attesa, sala di formazione, centralino e accettazione, bar anche con servizi pasto e con gestione esterna, ambulatori Healthcare.
Piano primo: mq. 1500 destinati alle camere di degenza, medicherie, tisaneria, ambulatori, reparto riabilitazione con palestra per pazienti degenti, refettorio e sala relax.
Piano secondo: mq. 1500 destinati alle camere di degenza (di cui 10 singole), medicherie, tisaneria, ambulatori, terapia intensiva e sala relax.
Piano terzo: mq. 1500 destinati a blocco sale operatorie (4), rianimazione, ambulatorio chirurgico, sala relax, ambulatori Cemer.
Soddisfazione da parte dei rappresenti delle Istituzioni, a cominciare dalla governatrice Marini e dall’assessore regionale Barberini, per l’importanza che l’apertura della clinica può avere per il quartiere di Monteluce, che dopo anni di cantiere sta trovando la sua fisionomia, ma anche per i servizi storicamente offerti dalla Clini Porta Sole, in un’ottica di sinergia tra il sistema sanitario nazionale e le attività private.