Perugia

Porchetta, polli e preti: elezioni da Peppone e Don Camillo 4.0

Chi vincerà vivrà questi giorni come quelli che hanno portato “alla svolta”. Chi perderà guarderà alla data del 24 giugno 2024 come il “Giorno del Giudizio”. Un’elezione vissuta male da Perugia e per Perugia. E lo diciamo, anticipando le accuse di partigianeria dei tifosi di chi risulterà vincitrice.

Si potrà obiettare che le piazze sono tornate a riempirsi, segno di una ritrovata partecipazione e passione politica. Sì, ma con dj, porchette, birre, bus e partite di calcio. E tanti “oriundi” arrivati apposta da ogni parte dell’Umbria. E soprattutto, evocando il rischio dell’olio di ricino sparso per corso Vannucci da una parte e dei cosacchi pronti ad abbeverare i loro cavalli nella Fontana Maggiore dall’altro. In pieno stile Prima Repubblica, con gli effetti speciali, però, assicurati dalla politica 4.0.

Le due candidate rimaste in partite (le uniche, in realtà, in partita già dal primo turno) hanno fatto il loro gioco. Con una che, negli ultimi quindici giorni, è stata costretta a cambiare modulo per adeguarsi al sorprendente attacco dell’avversaria. A loro non si può imputare granché di quanto di brutto si è visto in queste settimane. Se non, forse, di non essere riuscite a tenere a bada i propri ultras più accaniti. Impresa del resto impossibile ai tempi dei social.

Agli attacchi abbaiati contro stelle, pugni chiusi, tessere avute in giovinezza, saluti romani, se sono aggiunti alcuni più raffinate, da 007. Non sono poi mancati gli scontri culinari, pollo vs porchetta. Persino le persone con difficoltà certificate dalla 104 sono state messe in mezzo in questa campagna elettorale. Sino ai moniti del prete dall’altare.

Roba da Don Camillo e Peppone. Uno prete, l’altro con generosi baffi. Strana immagine per salutare il primo sindaco donna di Perugia.

Ma loro, Don Camillo e Peppone, dopo tante sberle, la mano se la davano, magari di fronte a un bicchiere di vino. E soprattutto, quando le acque del Po minacciavano il paese, tutti, indistintamente, accorrevano per rinforzare gli argini. Speriamo che Perugia possa imitare Brescello anche in questo.