PopSpoleto ora chiede aiuto ai comunisti – Dg “chiama” la Governatrice. Semestrale, utile -8,2% - Tuttoggi.info

PopSpoleto ora chiede aiuto ai comunisti – Dg “chiama” la Governatrice. Semestrale, utile -8,2%

Redazione

PopSpoleto ora chiede aiuto ai comunisti – Dg “chiama” la Governatrice. Semestrale, utile -8,2%

Sab, 25/08/2012 - 23:58

Condividi su:


Carlo Ceraso
Colpo di scena alla PopSpoleto. Nel giorno dell’approvazione della semestrale, l’istituto di piazza Pianciani ha convocato inaspettatamente una conferenza, riservata solo alla carta stampata, per lanciare un appello alla presidente Catiuscia Marini al fine di “agganciare” le Fondazioni delle Casse di Risparmio umbre cui far rilevare la quota di Monte dei Paschi di Siena, dopo la decisione di Rocca Salimbeni di mollare l’istituto spoletino. Il tutto, neanche a dirlo, in nome dell’autonomia della banca, il ritornello utilizzato come il prezzemolo per giustificare ogni decisione o intenzione.
L’incontro – conferenza alquanto insolita, quella convocata dal d.g. Francesco Tuccari che sperava, in poco più di un'ora, di avere a Spoleto i direttori delle testate regionali o almeno le firme più conosciute. Neanche fosse il Capo dello Stato o dovesse comunicare lo sbarco sulla Luna. A palazzo Pianciani si sono invece ritrovati tre giornalisti locali e l'inviato del direttore Castellini (Giornale dell'Umbria) nella città del festival. Di stampa on line il capo del management non ha voluto sentirne parlare: troppo rischioso, visto che era determinato a consegnare in anteprima i risultati della 1a semestrale di questo 2012, quelli che il Cda dell’istituto avrebbe approvato solo sette ore più tardi. Chissà se la l’autorevole Consob ha da dire qualcosa in merito alla diffusione, a mercati aperti, di dati considerati price sensitive. Incontro insolito anche per l’assenza al tavolo di rappresentanti del board: non c’era il presidente Nazzareno D’Atanasio, fuori città, assente pure il vicario Michelangelo Zuccari (che a Spoleto invece c’era, tanto da aver presieduto il consiglio pomeridiano).
Il prologo – il monologo è durato quasi due ore, durante le quali il dirigente ha parlato a ruota libera di tutto: dai dati ottenuti da Bps in questi primi 6 mesi, fino alla situazione dell’economia nazionale e regionale. A leggere i resoconti dei giornali in edicola, più che da dg Tuccari sembra aver parlato da presidente (o per il presidente, Antonini ovviamente) arrivando anche a sconfessare la propria governance: “per essere competitivi dobbiamo fare un salto di qualità in termini manageriali, tecnici e di composizione del Cda chiamando ad amministrare personaggi di calibro nazionale e internazionale”. Insinuando così il dubbio che lui stesso non apprezzi molto il profilo del board e del management Bps.
Il ritorno di Frank Tuck – chissà se Tuccari, quando parla di ‘profilo’ e ‘qualità’, fa riferimento anche allo stile con cui un amministratore dovrebbe confrontarsi con l’esterno. Probabilmente no, visto che anche ieri non ha perso occasione di mettere in luce il proprio linguaggio colorito. Così, fra un dato macroeconomico e una percentuale di redditività, non ha lesinato termini come “cazzo” e “figa”, incurante delle presenza di due giornaliste. Tanto che alla fine anche i maschietti erano infastiditi. C’è scappata anche una bestemmia, a detta dei presenti. Un quadro che calza a pennello con quanto da mesi vanno raccontando manager e impiegati dell’istituto, sfiancati dagli energici metodi e comportamenti del capo. Tanto da essersi meritato il soprannome di Frank Tuck. Indubbiamente il potente d.g. deve aver scambiato le verdi vallate umbre per le praterie del Texas. Gli manca di indossare il cappello da cow boy e di arrivare a piazza Pianciani a dorso di cavallo.
L’appello – solo nell’ultimo quarto d’ora si è capito il vero motivo della ‘chiamata’: l’appello, a dir poco irrituale, alla governatrice Catiuscia Marini per aprire un “confronto pubblico attraverso il quale discutere di un possibile ingresso delle quattro Fondazioni umbre” che dovrebbero acquistare, grazie ai soldi incassati da Banca Intesa Sanpaolo, la quota del 25,1% del Monte dei Paschi di Siena. Non aveva vicino a sé i vertici di PopSpoleto, ma l’appello di Tuccari era stato condiviso dal piano più alto del Pianciani, quello della holding Scs. “Ne ho parlato con Giovannino Antonini”, dice il dg. Come non credergli?
Resta però inspiegabile la sfida lanciata alla “compagna” governatrice. Non era stato per caso proprio il dominus Antonini, confortato dai Cda Bps e Scs nonchè da una interrogazione di 25 parlamentari del pidielle (mai discussa in Aula), a vantarsi di aver ‘sventato’ il complotto catto-comunista che voleva espugnare Bps? Come mai questo dietro-front e per di più per interposta persona? Le ipotesi potrebbero essere diverse. La prima, quella del coinvolgimento delle Casse non sta molto in piedi e Tuccari lo sa benissimo: le presidenze di Castello, Foligno, Spoleto e Terni hanno già manifestato apertamente di non voler trattare con gli antoninani. Tanto meno si metterebbero a dar sponda alla concorrenza ora che è stata varata la Cassa dell’Umbria.

Forse, siamo sempre nel campo delle ipotesi, Bps vuol cercare di “agganciare” la Marini per ricucire lo strappo con Coop Centro Italia, gruppo che ha liquidità da investire e che non aveva nascosto, prima di sbattere la porta lo scorso anno, l’intenzione di rafforzare la propria quota dal 2 fino al 25%. Ma anche in questo caso è più probabile che Bill Gates faccia una donazione alla banca, che Giorgio Raggi scenda di nuovo al tavolo delle trattive con il padre-padrone di piazza Pianciani. C'è anche l'ipotesi, come dicono i maligni, che si stia cercando di ‘scaricare’ sulle istituzioni ogni responsabilità circa l’eventuale cessione della maggioranza del pacchetto azionario a qualche investitore disposto a rilevare il 51% di Bps (dificile che ci sia qualcuno disposto ad entrare al 25% visti i tempi e i grattacapi). Come a dire, noi vi abbiamo chiesto aiuto, voi non ce l'avete dato e adesso facciamo quello che ci pare. Dimenticando che, viva Dio, c'è ancora chi non vuole trattare con chi è indagato o quanto meno poco trasparente. E fra i vertici di Bps e Scs di indagati ce ne sono più di quelli iscritti nel registro a luglio scorso dalla procura della repubblica.
Il silenzio – Impossibile raggiungere la presidente anche se c’è da scommettere che fara cadere l’appello nel vuoto. La Marini, che in questi 2 anni si è tenuta a debita distanza da Antonini & Co., ha seguito sempre con molta attenzione le vicende ispettive di Bankitalia e l’inchiesta avviata dalla procura di Spoleto che, come si ricorderà, ha portato a spiccare 16 avvisi di garanzia per appropriazione indebita e ostacolo all’autorità di Vigilanza. Due filoni che, senza un preciso chiarimento, ben difficilmente potranno convincere le istituzioni pubbliche a un qualche avvicinamento. Da palazzo Donini trapela in queste ore la notizia che un gruppo di soci della Spoleto Credito e Servizi (ovviamente non la cordata Antonini) vorrebbe che fosse attivato un tavolo con il socio principale, quel Monte dei Paschi di Siena che, alla luce della recente visita di Profumo in Umbria, ha fatto capire chiaramente di non aver alcuna intenzione di abbandonare l’Umbria. Ma per Rocca Salimbeni un conto è l’Umbria, un conto il board della controllante di Bps.
La semestrale – di seguito i risultati ottenuti nel primo semestre. Il risultato di gestione si assesta a 19,8 milioni, in crescita del 33% sul periodo precedente e con un utile netto di 1,477 milioni, in calo dell'8,2% rispetto al primo semestre 2011 dove pesò anche la transazione da 1,5 milioni di euro per l’uscita di scena del dg Pallini. Il margine di interesse e' cresciuto del 6,8% a 30 milioni. La raccolta complessiva nel semestre e' cresciuta del 5,8% a 4,093 miliardi con la raccolta indiretta a 1,53 mld (+10,6%) e quella diretta a 2,56 (+3,1%). Gli impieghi clientela raggiungono i 2,9 miliardi, in crescita del 10,7% rispetto al 31 dicembre 2011.
© Riproduzione riservata

ACCEDI ALLA COMMUNITY
Leggi le Notizie senza pubblicità
ABBONATI
Scopri le Opportunità riservate alla Community

L'associazione culturale TuttOggi è stata premiata con un importo di 25.000 euro dal Fondo a Supporto del Giornalismo Europeo - COVID-19, durante la crisi pandemica, a sostegno della realizzazione del progetto TO_3COMM

"Innovare
è inventare il domani
con quello che abbiamo oggi"

Lascia i tuoi dati per essere tra i primi ad avere accesso alla Nuova Versione più Facile da Leggere con Vantaggi e Opportunità esclusivi!


    trueCliccando sul pulsante dichiaro implicitamente di avere un’età non inferiore ai 16 anni, nonché di aver letto l’informativa sul trattamento dei dati personali come reperibile alla pagina Policy Privacy di questo sito.

    "Innovare
    è inventare il domani
    con quello che abbiamo oggi"

    Grazie per il tuo interesse.
    A breve ti invieremo una mail con maggiori informazioni per avere accesso alla nuova versione più facile da leggere con vantaggi e opportunità esclusivi!