Carlo Ceraso
PopSpoleto ha approvato il risultato di gestione al 30 settembre, ovvero la terza trimestrale dalla quale ci si attendeva forse qualcosa in più. Ma al di là degli risultati di gestione, la giornata ha segnato il ritorno a piazza Pianciani del presidente Nazzareno D’Atanasio – praticamente assente da tre mesi, ovvero dall’approvazione della semestrale 2012 – che ha ripreso possesso dello scranno più alto della Popolare. Mandando così in fumo, stando ai bene informati, le ambizioni del vicepresidente vicario Michelangelo Zuccari, sorretto dal d.g. Francesco Tuccari, che vedeva a portata di mano la conquista della presidenza. Il presidente invece è rientrato a sorpresa, ha confermato di aver risolto i problemi che lo avevano allontanato dall’istituto e di voler riprendere la guida di Bps. La riunione ha registrato così più di qualche momento di tensione e almeno un paio di telefonate dai toni sostenuti con i vertici della holding che controlla la banca, la Scs che ha piena fiducia in D’Atanasio.
I RISULTATI – questo terzo trimestre non è stato particolarmente significativo, anzi sembra che PopSpoleto negli ultimi tre mesi abbia perso, su qualche fronte, qualcosa di quello che aveva conquistato durante il primo semestre. Vediamo in dettaglio. La Raccolta diretta si attesta a 2,64 mln (+6,1% rispetto al 31 dicembre scorso – era 2,56 mln al 30 giugno 2012), quella indiretta a 1,48 mln (+6,9% al 31 dicembre – era 1,53 al 30 giugno); gli impieghi a 2,98 mln (+13,7% rispetto al 31 dicembre). In aumento la base della clientela con 144.716 unità di cui il 75% in Umbria (+3,2% rispetto al 31 dicembre) mentre i conti correnti salgono a 128.674 (+1,1% rispetto al 31 dicembre, in flessione rispetto a giugno quando erano 129.065). Segno positivo per il Risultato di gestione a 35,2 mln (+51,4% rispetto al 30 settembre 2011, era 19,9 mln a giugno scorso). Utile netto di periodo è di 1,13 mln (+ 100% rispetto al 30 settembre 2011, tre mesi fa era 1,48 mln). Cala ancora il Tier1 (da 7,87% del 31 dicembre era passato a 7,52% a giugno scorso attestandosi ora a 7,18%). In discesa anche il Total capital ratio (da 9,32% a 8,89% del giugno 2012 all’odierno 8m49). La raccolta complessiva si attesta a 4.117 mln, con una crescita di 247 mln rispetto a dicembre 2011.
L’indebitamento interbancario è a 689 mln. Il totale delle attività deteriorate al netto dei dubbi esiti ammonta a 308,8 milioni.
MORELLI OUT – a tener banco oggi a piazza Pianciani e non solo, è l’inchiesta della procura di Rieti che la scorsa settimana ha messo agli arresti domiciliari il dirigente del comune reatino Antonio Preite e il direttore di Brandup, controllata di PopSPoleto e Scs, Carlo Latini, notificando il divieto di dimora al presidente della società di consulenza Massimo Morelli. Sono tutti indagati in concorso per peculato, abuso d’ufficio e falso ideologico; anche se la posizione del presidente appare marginale, a guardare le misure restrittive decise dal gip, rispetto agli altri due indagati.
Morelli ieri l’altro si era dimesso dalla carica di Brandup. Poco fa ha preso una analoga decisione autosospendendosi dal CdA della Holding Scs, quella presieduta da Giovannino Antonini. In una telefonata a Tuttoggi,info, l’ormai ex amministratore Morelli ha dichiarato di “essere sereno per l’inchiesta, le carte che sono state sequestrate dimostreranno che la società ha ottemperato al proprio dovere”. Circa la decisione di dimettersi e di autosospendersi ha commentato che “è un atto doveroso per ogni amministratore”. Ma leggiamo il comunicato apparso poco fa sul sito della cooperativa: “Il signor Massimo Morelli, consigliere Scs Soc. Coop. ha comunicato al CdA la decisione di autosospendersi dalla carica di amministratore della stessa e dalle relative funzioni – scrive il “dr.” Giovannino Antonini -, in relazione alla circostanza che la procura della Repubblica di Rieti agisce nei suoi confronti, in relazione alle ipotesi di reato previste e punite dagli artt. 110, 117, 81 c.p.v., 323, 479 e 314 codice penale. Il CdA in data odierna ha preso atto della sua determinazione di autosospendersi dalla carica e dalle funzioni di amministratore, auspicando un rapido e positivo chiarimento della vicenda”.
SUPPLEMENTARI PER MPS – la scadenza che vari amministratori si erano dati per trovare l’acquirente della quota Banca Mps (detiene il 26% di PopSpoleto), dopo la rottura dei patti parasociali da parte di Rocca Salimbeni, sembra destinata a essere rinviata. C’aveva provato Antonini annunciandola per il 15 ottobre ma non se n’è saputo nulla. Poi aveva azzardato qualcosa il vicario Bps Michelangelo Zuccari spostandola al “15 – 20 novembre” ma anche questa sembra probabilmente destinata a slittare. In effetti Scs ha tempo ancora fino al 26 gennaio 2013 per trovare un istituto disposto a versare i circa 100 milioni (importo confermato anche da fonti vicine a palazzo Koch) necessari a liquidare la banca del presidente Profumo. Al lavoro sono in diversi, a cominciare dall’advisor Banca Imi, anche se ci sarebbero più soggetti incaricati di trovare l’acquirente del pacchetto senese. Fra questi, a sentire i rumor, anche una commercialista di Spoleto “esperta nel settore”. Stando a quando riporta Milano Finanza ci sarebbero sul tavolo alcune manifestazioni di interesse da parte di 5 soggetti: 3 italiani (si parla di banche con sedi legali in Liguria, Lombardia e Veneto), un istituto francese (Credit Agricole?) e una finanziaria di capitali tedeschi con sede in svizzera.
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