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Popolare Spoleto, perquisizione della Finanza a manager Nit Holdings | AGGIORNAMENTO

Aggiornamento h 11,20 del 30 ottobre- Non bastasse tutto quanto è stato scritto in tempi non sospetti da queste colonne e dalla stampa locale sui conti malati della Popolare Spoleto prima del commissariamento di Bankit, e a conferma che la banca non era affatto sana come una leggenda metropolitana vorrebbe narrare, tanto da gridare insistentemente al complotto contro la “banca degli umbri”, questa mattina il giornalista Fabio Pavesi del Sole24Ore, firma un nuovo articolo, impietoso, sulla situazione dei conti dell’Istituto di credito spoletino nel febbraio del 2013. In verità l’analisi  va oltre lo stato di fatto del 2013 e attraverso nuove carte in possesso del giornalista si arriva ad un nuovo calcolo della debacle gestionale della “banca sana” che sfiora i 200 milioni di buco complessivo. Un quadro devastante che ancora una volta conferma come la comunicazione degli attori in campo possa imbellettare a piacere, sul territorio, uno dei più grossi crac economici degli ultimi decenni a Spoleto. Situazione che però non sfugge a chi di conti mastica tutti i giorni e che non ha altro interesse che la ricostruzione certosina della verità.

Di seguito l’articolo del Sole24Ore

Ecco i veri conti della Popolare di Spoleto. C’era un buco da 200 milioni svelato dai commissari

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Come previsto ampiamente nei giorni scorsi, la vicenda della Popolare Spoleto, del suo commissariamento e del suo successivo passaggio di proprietà al Banco Desio e della Brianza, aggiunge oggi  un nuovo clamoroso capitolo alla sua storia recente.

Il Nucleo di polizia valutaria della Guardia di Finanza di Roma, su ordine della stessa Procura, ha perquisito oggi a Milano le abitazioni private dei manager della Nit Holdings Limited H.K. Le  ipotesi di reato su cui si sta muovendo la Procura sarebbero manipolazione del mercato, calunnia e notizie false atte a modificare  il prezzo di azioni. Le persone interessate dalla perquisizione di oggi della GdF sono, Rodolfo Varano di Camerino, Duca, e l’Avvocato Luca Capecchi considerati gli intermediari italiani della Nit Holdings.

Gli ambiti su cui si muove l’indagine della Procura di Roma sono piuttosto noti e riguardano in primis la roboante offerta di 10 miliardi fatta nel 2014 dal managing Director della Nit, Perry N. Hammer, per la ristrutturazione e l’ingresso nel pacchetto azionario del Monte dei Paschi di Siena. Offerta poi rivelatasi del tutto inconsistente.

A seguire poi, dopo Mps, arriva l’offerta multimilionaria alla Popolare Spoleto, in quel momento già commissariata: 239milioni, 139 per la ricapitalizzazione più 100 per l’acquisto del pacchetto azionario di maggioranza, oltre ad altri 25 milioni di anticipo, l’argent de poche. Offerta rifiutata dai Commissari di Bankit, Brancadoro, Stabile e Boccolini, poi finiti anche loro sotto inchiesta, proprio per questa decisione, da parte della Procura di Spoleto, dopo l’esposto della ASpoCredit.

ASpoCredit, associazione rappresentante di circa 400 soci dei 21mila azionisti della Spoleto Credito e Servizi, già controllante di Popolare Spoleto, e di cui solo 100 firmatari dell’esposto di cui sopra.

La stessa inchiesta che ha visto l’iscrizione al registro degli indagati addirittura del Governatore di Banca D’Italia, Ignazio Visco. Il Governatore, che pur ribadendo la fiducia nella magistratura si è detto estraneo ai fatti, nel frattempo ha ricevuto il pieno sostegno pubblico dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, dal Ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan e dal vertice di Abi, Antonio Patuelli.

La notizia del clamoroso sviluppo dell’inchiesta romana sulla Nit Holdings è stata pubblicata da Reppubblica.it, nell’edizione odierna dell’approfondimento su Economia e Finanza, ed è stata anche rilanciata nel tardo pomeriggio da Radio24 del Sole24Ore in un focus di Sebastiano Barisoni, (dal min 20:30) in studio il giornalista del S24O, Fabio Pavesi. Di straordinaria chiarezza e senza mezzi termini l’intervento dei due giornalisti che hanno ricostruito i recenti fatti che hanno visto protagonisti proprio ASpoCredit, Nit Holding e la relativa inchiesta della Procura di Spoleto.

Come spesso abbiamo avuto modo di commentare anche da queste colonne, non esistono grosse novità in tutti i fatti accaduti in questi giorni, poiché sono note da molto tempo le posizioni dei singoli attori in campo, così come sono altrettanto note le strategie di comunicazione che gli stessi sono soliti adottare. L’unica vera novità invece è l’ingorgo giudiziario di più procure che si stanno evidentemente muovendo su piani fattuali diversi, nonostante i protagonisti siano sempre gli stessi.

Vedremo nei prossimi giorni quali potranno essere dunque gli sviluppi della clamorosa perquisizione di oggi a Milano.

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(Ultima modifica h 06,30 del 30/10)