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Popolare Spoleto, i commissari indagati “Nit Holding? Una patacca”

Sono durissimi i toni che gli ex-commissari straordinari della Banca Popolare di Spoleto, Giovanni Boccolini, Gianluca Brancadoro e Nicola Stabile usano per chiarire la loro posizione nella vicenda dell’inchiesta della Procura di Spoleto e che li vede indagati per reati gravi insieme al Governatore della Banca D’Italia, Ignazio Visco. I tre professionisti non indugiano in “cortesie” quando nel loro comunicato stampa definiscono “una patacca” la Nit Holding e  l’offerta dei 100 milioni di euro per l’aumento di capitale necessario per ricapitalizzare l’istituto spoletino arrivato  stremato al commissariamento. Ovviamente dettagliati i passaggi con cui  si chiariscono le fasi della due diligence fatta per la capire chi davvero fosse in grado di offrire un piano industriale alla banca. Altrettanto sorprendente il passaggio in cui i commissari ricordano di aver depositato in Procura ben 3 esposti sulla natura e l’operatività della Nit Holding.

Ecco il testo integrale del comunicato: 

I sottoscritti Dott. Giovanni Boccolini, Prof. Avv. Gianluca Brancadoro, Dott. Nicola Stabile, già Commissari Straordinari della Banca Popolare di Spoleto, in relazione alle notizie di stampa sulla vicenda precisano quanto segue.

Le rilevanti perdite verificatesi nella gestione della Banca Popolare di Spoleto che hanno determinato crisi e commissariamento, hanno avuto come effetto la necessità di un aumento di capitale non inferiore a  € 130 milioni. Nonché la ricerca di un nuovo socio che potesse sviluppare un efficiente piano industriale. La selezione degli offerenti e delle successive offerte competitive, si è svolta con il supporto di Lazard, quale advisor finanziario di standing internazionale. L’adivisor ha valutato: a) i requisiti necessari per presentare le offerte;  b) successivamente, la congruità del piano industriale.

Gli scriventi Commissari Straordinari si sono altresì avvalsi del professionista indipendente Prof. Provasoli per il parere relativo alla congruità delle offerte presentate. La procedura competitiva si è quindi svolta con l’ausilio di soggetti terzi e con la massima trasparenza attestata dalle comunicazioni effettuate dai Commissari Straordinari agli offerenti, con le quali sono state dettagliatamente indicati i requisiti per la presentazione delle offerte. Tali modalità operative sono state utilizzate per qualsiasi altra scelta dei Commissari Straordinari. L’esposto alla Procura della Repubblica di Spoleto, menzionato dai giornali, lamenta l’esclusione dalla procedura competitiva di tale NIT Holding con sede a Hong Kong. In proposito, si deve rilevare che la documentazione offerta da tale società, che avrebbe dovuto attestare la solidità economica, è risultata del tutto inattendibile, tant’è che i sottoscritti Commissari Straordinari hanno depositato ben tre esposti alla Procura della Repubblica di Spoleto proprio in relazione alla non veridicità dei documenti depositati. D’altra parte la stampa locale si era già occupata di altre iniziative non andate a buon fine di questa società. L’esclusione dal procedimento di selezione degli offerenti di NIT Holding è stata comunicata dagli scriventi all’interessata con adeguata motivazione e si precisa inoltre che, quanto meno nel mercato Europeo, l’acquirente di una Banca deve avere particolari requisiti di serietà e solidità finanziaria. In definitiva, per usare un’espressione colorita, la vicenda della NIT Holding sembra essere una “patacca” e su di essa si fonda per buona parte l’esposto alla Procura della Repubblica.

Dott. Giovanni Boccolini

Prof. Avv. Gianluca Brancadoro

Dott. Nicola Stabile

Foto: repertorio Tuttoggi.info ( Assemblea Scs)

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