Carlo Ceraso
Sono risultati di un certo rispetto quelli licenziati oggi dalla Banca Popolare di Spoleto che ha approvato il Bilancio di esercizio 2010 al termine di un lunghissimo Cda terminato in tarda serata come dimostrano le tre comunicazioni inviate a Borsa Italiana a partire dalle 23.13.
Il Bilancio – il Consiglio di amministrazione presieduto dal presidente Nazzareno D’Atanasio (nella foto) ha dunque approvato i seguenti risulati di gestione: Raccolta diretta € 2.476 milioni (+0,7% rispetto al 31.12.09), Raccolta complessiva € 3.828 mln (-1,6%), Impieghi all’economia € 2.293 mln (+7,9%), Base clientela 134.128 unità (+7,8%), Conti correnti 121.477 (11,8% con + 23.142 nuove accensioni), Margine di intermediazione € 109.931 (-5,5%), Core Tier e Tier1 9,4% (9,8%), Total Capital Ratio 11,3% (12,1%), Cost/income 67,7% (62,2%), Utile netto 9,1 mln (+13,9%), ROE 4,3% (4,9%).
L’Assemblea – Alla luce di tali dati il Cda proporrà agli azionisti la distribuzione di un dividendo di € 0,12 per azione (rendimento 3,88% sul prezzo ufficiale del titolo al 15 marzo 2011) nel corso dell’Assemblea convocata per il prossimo 1 maggio alle ore 10.30 (1° convocazione il 30 aprile). Sette i punti all’ordine del giorno fra i quali figura la nomina di 5 amministratori in sostituzione di quelli che si sono dimessi recentemente e che sono in quota ai soci di minoranza Mps e Coop Centro Italia: Bilancio di esercizio al 31.12.2010, previa relazione del Consiglio di Amministrazione e del Collegio Sindacale; deliberazioni relative e conseguenti; Conferma di amministratore cooptato (il vicepresidente vicario Michelangelo Zuccari, n.d.r.); Nomina di cinque amministratori che resteranno in carica fino all’esercizio 2012; Determinazione dei compensi ai membri del Comitato delle Parti Correlate; Determinazione dei compensi ai membri del Comitato per la Remunerazione; Relazione sulla remunerazione per l’anno 2010; Integrazione delle modalità di svolgimento dell’incarico di revisione contabile.
Le dimissioni – ma la lunga giornata è caratterizzata dalla clamorosa decisione del d.g. Alfredo Pallini che ha rassegnato le dimissioni. L’alto dirigente, che era stato sospeso dal precedente Cda presieduto da Giovanni Antonini, dopo più di 10 anni ha deciso di chiudere la sua esperienza in Bps. Difficile al momento sapere le motivazioni che lo hanno spinto a tale decisione, visto che fino a pochi giorni fa sembrava piuttosto determinato a non lasciare l’incarico. Si conclude così il braccio di ferro avviato a seguito della ormai famosa (ma ancora non nota) Relazione di Bankitalia che ha portato alle dimissioni del vertice della precente governance. Il presidente D’Atanasio, a quanto si legge nel comunicato diramato, ha avuto parole di elogio per Pallini. “La società ha ringraziato Alfredo Pallini per gli ottimi risultati conseguiti in questi anni che hanno consentito, alla BPS di consolidarsi come uno degli Istituti di riferimento nella Regione Umbria, ampliando il bacino di attività nelle Regioni del Centro Italia e di aumentare la capitalizzazione di mercato. Anche durante la crisi finanziaria globale, la Banca ha realizzato utili in ogni trimestre. Con questi risultati e attraverso i progetti di sviluppo in corso, sono state preparate le condizioni per ulteriori successi dell’Istituto”. Alfredo Pallini, 48 anni, con un’esperienza di 13 anni presso la Vigilanza della Banca d’Italia, da parte sua ha espresso “il proprio ringraziamento al Consiglio di Amministrazione, agli azionisti e a tutti i Colleghi con cui nel corso degli anni ha condiviso un
costante impegno per la crescita della Banca”. Si apre così ufficialmente la corsa al successore che dovrà essere trovato di comune accordo fra la holding Scs e Mps. Fra i papabili l’attuale vice direttore generale Mauro Conticini anche se da Milano rimbalza anche il nome Francesco Tuccari, manager di Ubi banca il cui nome era già trapelato all’indomani del ‘congelamento’ dell’incarico di Pallini.
Riproduzione riservata