Orvieto

Popolare Bari, primo ok al decreto | In Umbria mozione su Cr Orvieto

Con 412 voti a favore (e 28 astensioni tra i deputati di Forza Italia) la Camera ha approvato il decreto per il salvataggio della Banca Popolare di Bari. Per entrare in vigore il provvedimento “recante misure urgenti per il sostegno al sistema creditizio del Mezzogiorno e per la realizzazione di una banca di investimento” dovrà ottenere il via libera dal Senato nella seduta del 14 febbraio.

Un decreto attraverso il quale, hanno spiegato i sottosegretari all’Economia Pier Paolo Baretta e Alessio Villarosa nel presentare il provvedimento, si vuole puntare sul rilancio dell’istituto, come premessa anche per sostenere l’economia del Mezzogiorno, attraverso la creazione di una bamca di investimenti.

Il rimborso dei risparmiatori diventa “eventuale” e “successivo alla proposta che gli operatori messi in campo da questo Governo faranno agli azionisti“. Saranno poi gli azionisti a decidere se continuare con l’operazione o votare in modo contrario all’assemblea degli azionisti.

Mozione su Cr Orvieto

Una vicenda alla quale si guarda con attenzione anche ad Orvieto e nel Ternano, visto il numero degli investitori di questa zona e le sorti della Cassa di Risparmio di Orvieto, controllata dalla Popolare di Bari, le cui quote sono state messe in vendita dai commissari.

E proprio mentre alla Camera si votava il decreto sulla Popolare di Bari il consigliere regionale Andrea Fora (Patto civico per l’Umbria) annunciava una mozione che impegna la Giunta a “vigilare e a porre in essere tutte le azioni possibili di ‘moral suasion’, nel rispetto dei ruoli assegnati dalle leggi, di concerto con le istituzioni locali del comprensorio orvietano, con il Ministero dell’Economia e Finanze e con le autorità di Garanzia, sul futuro della Cassa di Risparmio di Orvieto, affinché “possa continuare a dare garanzie sul territorio e ad avere un piano industriale in grado di rispondere alle esigenze della comunità, dei suoi tanti azionisti e piccoli risparmiatori e offrire solide garanzie occupazionali ai suoi dipendenti”.

La Banca Popolare di Bari – spiega Fora – detiene il controllo della
Cassa di Risparmio di Orvieto ma sta vivendo una situazione complessa,
difficile ed è al centro di un’azione di  ristrutturazione e rilancio
all’attenzione del Parlamento per i conseguenti provvedimenti normativi
necessari e che vede protagonista il MEF e la Banca d’Italia per i
rispettivi ruoli assegnati dalle leggi. La Cassa di Risparmio di Orvieto
conta circa 300 dipendenti, quasi 50 filiali, oltre 2,5 miliardi di euro tra
raccolta ed impieghi e con un bilancio sano (CET1 al 12% – in linea con
importanti player nazionali
”.

Fora ricorda il pericolo che corrono le migliaia di piccoli risparmiatori
dell’orvietano e della regione Umbria che hanno investito in azioni della
Banca Popolare di Bari.

Inoltre per il consigliere regionale, a prescindere dal futuro
asset proprietario di CR Orvieto, è necessario vigilare “affinché il futuro
‘core business’ della Cassa Orvietana resti quello di banca retail a
sostegno del territorio, dei risparmiatori e delle piccole e medie
imprese
”.