Pop Spoleto: la Cgil, le ‘battaglie’ e i nickname dei lettori - Tuttoggi.info

Pop Spoleto: la Cgil, le ‘battaglie’ e i nickname dei lettori

Redazione

Pop Spoleto: la Cgil, le ‘battaglie’ e i nickname dei lettori

Mar, 06/08/2013 - 17:20

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di Isabella Caporaletti (*)
Egregio Direttore, in riferimento all'articolo del 27 luglio scorso (qui, n.d.r.), mi riferisco, senza polemica, alla sua affermazione: “…sul fronte sindacale è la Fisac/Cgil a rompere il ‘muro’ con un comunicato in cui rivendica le battaglie … Se ‘battaglia’ c’è stata, la Cgil finora lo aveva reso noto solo ai propri iscritti, evitando accuratamente di darne conto alla pubblica opinione…”.
Se a una prima lettura può sembrare una frecciatina velenosa, in realtà mi dà l’opportunità di chiarire alcuni aspetti e di rinfrescare la memoria ai meno accorti e, quindi, la ringrazio per la sua critica che ritengo costruttiva.

Non può non ricordare, Dr Ceraso (ma per fortuna il web ci viene in soccorso, le macchine saranno anche idiote, ma hanno una memoria formidabile), che proprio dalle sue attente pagine, con l’articolo tuttoggi.info/articolo/29868/, uscito nell’ormai lontano marzo 2011, Lei definì “durissima” la “nota del sindacato della Camusso a firma stavolta del segretario regionale Mario Bravi e del segretario generale Fisac Massimo Giulietti…
Non è quindi da oggi che inizia la nostra battaglia per la legalità e la trasparenza, ma anche per la correttezza e l’etica, che, si sa, vanno al di là della legalità che, fino a prova contraria, è prevista dalla legge (il gioco di parole è d’obbligo)!
E nello stesso articolo, verso la fine, lei riporta un’affermazione offensiva e pesante dell’ex presidente, definendola una “
rasoiata”: “…conosciamo Bravi – dice un Antonini sornione – e d'altro canto che mi potevo aspettare dai perugini? Eppoi quanti sono gli iscritti Cgil qui da noi? Ah si una ventina mi pare…“.
“…già, a proposito di pervasività, chissà perché?” scrivemmo noi a marzo 2011 sul nostro piccolo giornale, il “Naif”, quattro pagine di carta coloratissime e fitte di riflessioni, che viene periodicamente inviato a tutti i colleghi bancari, iscritti e non.
Può visionare i nostri articoli sul sito web della Fisac Nazionale. Cliccando su Territori, Umbria, Perugia si accede alla nostra sezione che, tra molte cose interessanti, contiene l’archivio del nostro periodico.
Se non inviamo a Lei i nostri pezzi non è per essere snob o per un retrogrado attaccamento alla carta, e neanche per mancanza di rispetto verso l’opinione pubblica, è che non intendiamo sottoporci a sterili dibattiti tra nickname e le assicuro che cominceremo a farlo nel momento in cui Lei ci assicuri che pubblicherà solo commenti firmati con nome e cognome per dar vita a un dibattito, se pur virtuale, serio e costruttivo.
La prego di pubblicare queste poche e doverose righe e la saluto con cordialità.

(*) segretaria dell’Organo di Coordinamento Fisac/CGIL Banca Popolare di Spoleto, Segretaria Regionale Fisac/Cgil.

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Gentile Segretaria,
riscontro la Sua che volentieri pubblico, pur non comprendendone appieno il fine (anche se una mezza idea me la sono fatta). Non ho dimenticato quanto scritto nel marzo 2011 a commento della Vostra nota: è che sono appunto passati 29 mesi, e quasi altrettanti scandali, su cui è regnato il silenzio più assoluto.
Orbene abbiamo una visione diversa del sindacato: Lei propugnando ‘battaglie’ (si fa per dire) che devono però rimanere nelle ‘segrete stanze’, al massimo fra gli iscritti o nei meandri di tortuosi percorsi virtuali che neanche il più esperto degli internauti scoverebbe; queste colonne richiamando da troppo tempo il sindacato tutto ad una maggiore trasparenza e incisività delle proprie azioni, specie quando in ballo ci sono interessi non solo dei propri iscritti (come se gli altri lavoratori, iscritti o meno a questo o quel patronato, fossero figli di nessuno) ma anche di migliaia di famiglie di azionisti e, non da ultimo, dell’intero Paese che sovvenziona con soldi pubblici (per centinaia di milioni di euro l’anno) i sindacati.
Alla lunga, si eviterebbe l’ipotesi che più che una battaglia, il sindacato-contro a volte si presti a recitare un ‘gioco delle parti’, tipico di quella Italia raccontata nel Decameron fino ai più recenti film di Sordi, Fellini, Allen, etc.. E si allontanerebbero così pure le mire di quella politica che vorrebbe eliminare i sindacati.
La conferma a quanto sopra è stata che molti, moltissimi, sindacalisti inclusi, delle vicende della Spoleto sapessero (quanto meno per ovvi motivi d’ufficio) senza però muovere un dito. Aspettando comodamente alla finestra che a scolare gli gnocchi fosse come al solito la magistratura, cui riconoscere vicinanza e solidarietà solo a cose fatte, meglio se dopo che il pm di turno ha condito il piatto con sugo di ragù e parmigiano abbondante. O mostrando segni di stima (ufficiosi, sia mai che si venga a sapere ai piani alti…) a quei pochi giornalisti che, facendo solo il proprio dovere, hanno raccontato la triste realtà spoletana.
O, peggio ancora, avviando alla bisogna una caccia alle streghe (sigh) se un iscritto si azzarda ad allungare a un giornalista un comunicato della propria categoria sindacale…
Davanti a tutto ciò appare risibile la excusatio di non diramare i comunicati per 'paura' dei commenti dei lettori (per la verità non ricordo molti comunicati della Sua categoria neanche prima dell’avvento di internet) i cui nickname saranno a volte pure di fantasia ma che, a differenza della Fisac, sanno molto bene che ogni post lascia traccia dell’ip del computer da cui lo stesso è stato scritto e inviato. E sui quali questa redazione effettua da sempre un rigoroso controllo, cestinando quelli non congruenti al tema trattato o lesivi delle persone e delle istituzioni. Lo sa bene anche la Cgil regionale che settimanalmente invia a questa testata decine di comunicati stampa propri e di tutte le altre categorie.
La ‘frecciatina velenosa’, come Lei l’ha definita, può dunque intenderla anche come una ‘critica costruttiva’, ma per evitare in futuro simili comportamenti. Cordialmente,
Carlo Ceraso

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