“Per andare dove dobbiamo andare, per dove dobbiamo andare?” chiedevano con aria sperduta Totò e Peppino al pizzardone meneghino: magari ne incontrassero uno gli automobilisti che da ieri si trovano a passare per Castel Ritaldi, il comune “tagliato” in due per gli ormai noti lavori del Ponte sul torrente Tatarena, lungo la strada provinciale 451 Tuderte. Una vicenda nata male e gestita peggio con continui colpi di scena a danno degli automobilisti, residenti e imprese.
Una soluzione per alleviare i problemi era stata individuata, e annunciata come una manna dall’amministrazione comunale, nel deviare il traffico lungo la strada sterrata da/per Castel San Giovanni, che nei primi due giorni aveva registrato non poche difficoltà e un paio di incidenti.
La carenza di agenti della polizia locale sembrava alleviata dall’intervento della protezione civile di Spoleto, che aveva mandato 4 volontari. Dai quali però non si può pretendere la pelle (nel senso letterale del termine), viste le temperature di Caronte. Così era più facile trovare i malcapitati al riparo sotto qualche fronda che, giustamente, sulla strada con paletta e giubbetti ad alta visibilità.
Una decisione, quella di deviare il traffico lungo la stradina di campagna, annullata però in queste ore (anche qui senza alcuna comunicazione ufficiale né dalla Provincia di Perugia che gestisce i lavori, né dal Comune di Castel Ritaldi) con la rimozione della segnaletica stradale issata appena lunedì scorso. Roba da mandare in tilt anche il navigatore satellitare.
Il motivo? Ufficialmente non è dato sapere ma è un post su Facebook dell’assessore Ezio Tinelli, con delega a manutenzione e sicurezza (quando si dice ‘l’uomo giusto al momento giusto’), che sembra svelare l’arcano.
Un cittadino chiede infatti come mai sia stata rimossa la segnaletica e dopo qualche ora ecco il prode amministratore annunciare che “le strade alternative erano state ritenute idonee dai tecnici della Provincia e successivamente a tutto il clamore sui social, per due auto che non hanno rispettato i segnali e finite nei fossi, il Direttore, responsabile dei lavori, ha modificato la precedente ordinanza indicando come percorso alternativo principale all’attraversamento del ponte, la strada provinciale di San Lorenzo, comunale di la Cuccia (Trevi) e Cannaiola e pertanto hanno tolto la segnaletica installata da loro”. Va detto che al momento nel portale della Provincia di Castel Ritaldi l’ultima ordinanza presente è quella del 12 luglio.
Comunque, a detta del fluido amministratore, la colpa è degli internauti che sui social avevano segnalato i pericoli di quella strada alternativa e richiamato alla prudenza. D’altra parte chi di questi tempi non si mette alla guida senza una buona volontà di finire nei fossi.
Così, anziché aumentare, che so, la segnaletica di emergenza, installare impianti semaforici, chiedere maggiore assistenza alla Protezione civile dei comuni limitrofi, la decisione all’italiana maniera è stata quella di togliere di mezzo la segnaletica per la strada alternativa che in qualche modo alleviava distanze e tempi degli automobilisti ma anche gli incassi degli esercenti, che nella zona industriale di Castel Ritaldi stanno registrando una netta discesa.
Come dire, la via sterrata c’è e rimane, se volete percorrerla è a vostro rischio e pericolo.
Ieri Tuttoggi ha provato a percorrerla: nessuna indicazione in ingresso e uscita anche se un cartello, a metà via, è rimasto; chissà se una dimenticanza o la mano di un generoso operaio che ha voluto comunque lasciare una indicazione, una “traccia” per non far perdere anche l’orientamento a qualche impavido automobilista.
Noio volevam, volevàn savoir l’indriss….pour le Chateau de Ritaldì (con l’accento ovviamente)
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