Alessandro Stella (*)
In seguito alla seconda assemblea svoltasi giovedì 17 maggio, presso la sala polifunzionale di Via Irma Bandiera a Terni, avente come tema l’allarme polveri sottili (PM10), sono emersi importanti aspetti. L’indagine approfondita chiesta all’assemblea di gennaio da Rifondazione e svolta dall’ARPA sul quartiere Le Grazie, per mezzo di tre ulteriori centraline poste una ai margini di Viale Trieste, una accanto alla centralina fissa in funzione dal 2005, ed una presso la fontanella dell’acqua alla spina del Parco Le Grazie, fornisce alcuni importanti elementi: le centraline “mobili” installate per quaranta giorni hanno dato pressochè gli stessi risultati di quella fissa, a dimostrare il buon funzionamento di quest’ultima; l’omogeneità del grado d’inquinamento nelle varie zone limitrofe al parco; il traffico veicolare e le polveri provenienti dell’acciaieria per mezzo dei venti spiranti da nord-est a sud-ovest nei mesi autunno-invernali sono le cause più probabili di inquinamento da polveri sottili di un quartiere, Le Grazie, che risulta invece più “pulito” nei mesi primaverili ed estivi, quando la principale direttrice dei venti si inverte da sud-ovest a nord-est. Riguardo a questi interessanti risultati, frutto del lavoro dell’Ing. Caterina Austeri dell’ARPA, sarebbe opportuno sfruttare lo stesso metodo di indagine per diversi punti strategici del territorio ternano al fine di comprendere ed aver più facilità nel combattere e prevenire l’inquinamento da polveri sottili: in particolare installando per brevi periodi (nei mesi critici tra ottobre e marzo) le centraline “mobili” in luoghi equidistanti lungo la direttrice “critica” nord-est sud-ovest della città, nei pressi delle nuove centraline che verranno presto installate al posto delle vecchie in diverse zone cittadine, nei quartieri limitrofi alle zone industriali, nei pressi di quell’inceneritore Terni-Ena che di qui a un anno andrà a bruciare pulper di cartiera e che, a quanto è stato detto sino ad oggi, produrrebbe fumi ancor più tossici di quelli provenienti da quell’incenerimento dei rifiuti oramai scongiurato per la nostra città. Tutto questo non solo al fine di avere un quadro più ampio e più chiaro dell’origine e dell’espansione del fenomeno polveri sottili, ma anche per monitorare il corretto funzionamento delle centraline delle industrie, dell’inceneritore Terni-Ena e delle nuove centraline che verranno installate nella conca. C’è da chiedersi se le nuove centraline che verranno installate daranno conferma del malfunzionamento, ovvero della sottostima dei valori di misurazione del 20-30%, ipotizzato per le vecchie: sarebbe la conferma che l’allarme polveri sottili riguarderebbe tutto il territorio cittadino e non un solo quartiere. Avere un quadro più ampio e più specifico significa dare in mano all’amministrazione comunale elementi che incoraggino ad intervenire seriamente sul problema della mobilità, ad orientare l’edilizia (in primis residenziale) e non ultimo ad eliminare ulteriori elementi di rischio, come gli inceneritori di ogni genere.
* Segretario del Circolo Dante Sotgiu del PRC di Terni