Le prime pagine di tutti i giornali nelle ultime settimane hanno speso molte parole per Milano e Roma, a causa degli elevati livelli di polveri sottili che, in concomitanza con il periodo natalizio, hanno reso la vita difficile per i cittadini, specie se con problemi respiratori, e per gli automobilisti che si sono visti costretti a lasciare a casa la propria vettura in seguito alle misure anti-inquinamento adottate.
Il problema, purtroppo, ha riguardato però anche la nostra regione: Perugia e Terni sono infatti entrate nella lista nera delle città costrette a prendere provvedimenti di emergenza per limitare la circolazione dei mezzi privati. Già all’inizio di novembre, ad esempio, a Borgo Rivo, tutti i giorni è stato superato, e non di poco, il valore limite della media giornaliera del Pm10 di 50 µg/m³, anche a causa della riaccensione del secondo inceneritore di Maratta (presso la ex Printer,), impianto che insieme agli stabilimenti siderurgici della zona è responsabile per l’elevata produzione di polveri sottili. In relazione alla concentrazione di Pm2,5, sostanza ancor più pericolosa del Pm10, si può addirittura parlare di emergenza cronica, giacché i valori – dall’autunno alla primavera – superano quasi tutti i giorni il livello di allarme, denotando un quadro estremamente critico.
Anche a Perugia, una volta che le centraline gestite dall’Arpa Umbria, installate nel parco Cortonese, a Ponte San Giovanni e a Fontivegge hanno rilevato il superamento dei livelli di guardia, a metà del mese di dicembre è scattata l’ordinanza che ha disposto il blocco del traffico nel capoluogo per tutti i veicoli fino alla classe Euro 3, a benzina e diesel, nonché per i ciclomotori e i motocicli a due tempi Euro 1 o precedente.
A sorridere, questa volta, sono stati i proprietari di autovetture elettriche ed ibride (alimentate a gas metano e GPL), esentate dal divieto a circolare insieme ai veicoli con almeno 3 persone a bordo (car pooling), a riprova del fatto che, oltre a un uso più moderato di stufe e impianti di riscaldamento, la diffusione di forme di mobilità alternativa può contribuire significativamente a un miglioramento dell’inquinamento atmosferico.
Proprio per questo motivo, e in previsione del fatto che – salvo clamorose sorprese – il problema dell’eccessivo smog si ripresenterà puntuale all’arrivo del prossimo autunno, per dribblare il blocco della circolazione molti proprietari di veicoli tradizionali durante i prossimi mesi potrebbero approfittare per vendere la propria quattroruote, magari optando per una delle numerose piattaforme online dedicate alla compravendita di autoveicoli usati, e abbracciare una volta per tutte la causa di una mobilità green e meno dannosa per l’ambiente…per non mettere a rischio lo shopping natalizio, sapendo di contribuire al benessere proprio e dell’ambiente.