Tra l’area di San Paolo ed il liceo scientifico di vicolo San Matteo da demolire e ricostruire, ora per ospitare le scuole superiori di Spoleto danneggiate dal terremoto del 2016 torna in auge l’ipotesi dell’ex seminario diocesano, la struttura in pieno centro storico che era stata restaurata proprio come sede per il polo umanistico.
Lo storico palazzo di via del Seminario, dove tra l’altro sbuca una delle uscite del percorso della mobilità alternativa Ponzianina – Rocca, è stato oggetto di un sopralluogo ieri da parte delle istituzioni che insieme devono trovare la quadra sul futuro del liceo scientifico e del liceo delle scienze umane. Sì, perché se è definitivamente archiviato il progetto del polo scolastico nell’area di San Paolo per ospitare la media Dante Alighieri e la materna Prato Fiorito (che verranno ricostruite dove erano, anche se bisognerà aspettare l’ok ed il relativo finanziamento del commissario straordinario per la ricostruzione Piero Farabollini), rimane il nodo degli altri due plessi da ricostruire. L’idea che l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Umberto De Augustinis aveva fino a qualche settimana fa, infatti, era di edificare i nuovi liceo scientifico e liceo delle scienze umane proprio a San Paolo, accanto all’Alberghiero. Ma ora anche questo progetto sembrerebbe essere archiviato.
La Provincia di Perugia starebbe spingendo per demolire e ricostruire il “Volta” (ora ospitato nell’ex Ipsia di via Visso) nella sua sede originaria di vicolo San Matteo, ospitando così anche l’ex istituto magistrale. Ma il Comune nelle ultime ore ha tirato fuori un’altra ipotesi: quella di rispolverare l’ex seminario diocesano, appunto, che un tempo ospitava l’Alberghiero. Mantenendo però l’idea di realizzare una palestra scolastica a San Paolo, grazie ai fondi della Croce Rossa Italiana.
La struttura di proprietà della Diocesi è stata restaurata dopo il terremoto del 1997 (e non ha avuto nemmeno una crepa con le scosse di 2 anni fa) con la finalità di ospitare il polo umanistico cittadino, e quindi altre scuole superiori. All’interno è già presente la ripartizione in classi, ma mancano le finiture, così come le scale antincendio e gli ascensori. Insomma, da spendere ancora ci sarebbero svariati soldi, sembrerebbe oltre 2 milioni di euro.
Ieri, quindi, il sopralluogo, dopo la richiesta avanzata dal sindaco all’arcivescovo Renato Boccardo. Assente per altri impegni e sostituito da don Sem Fioretti e dal direttore dell’ufficio tecnico della Curia, Gianmario Zamponi. Presenti, oltre al primo cittadino, accompagnato dall’assessore alla scuola Beatrice Montioni e da quello all’urbanistica Francesco Flavoni, l’assessore regionale Antonio Bartolini, il dirigente regionale Alfiero Moretti, il consigliere provinciale con delega all’edilizia scolastica Federico Masciolini e tecnici provinciali.
Il gruppo ha effettuato anche una ricognizione più generale della situazione dei plessi scolastici del centro storico di Spoleto, prima di una riunione tecnica, “al termine della quale – fa sapere il Comune di Spoleto – si è convenuto sull’assoluta necessità di sostenere con ogni mezzo gli istituti di formazione allocati nel centro storico della città per contrastarne il progressivo spopolamento e l’allontanamento dei residenti”.
La Provincia, in realtà, secondo quanto trapela da Perugia, starebbe andando avanti nel suo progetto di ricostruzione delle due scuole superiori nella sede dello Scientifico, per la quale deve essere chiesta l’autorizzazione alla demolizione alla Soprintendenza. Anche perché l’ente – in capo al quale sono gli istituti superiori – si troverebbe in caso contrario ad avere degli edifici vuoti (l’ex sede del “Volta”, ma anche l’attuale, cioè l’ex Ipsia) dovendo però pagare l’affitto per un’altra sede nel caso andasse in porto l’ipotesi dell’ex Seminario. Senza considerare che su quest’ultima struttura ci sono appunto da fare degli interventi ed è da chiarire chi li pagherebbe.
Insomma, la situazione è ancora da definire, ma intanto la Curia arcivescovile manifesta la sua apertura verso l’amministrazione comunale. “Per ora abbiamo avuto la richiesta di poter aprire l’ex seminario per la visita di ieri, ma siamo a disposizione per ragionare, se c’è veramente l’interesse del Comune” fanno sapere a Tuttoggi.info dall’Archidiocesi di Spoleto – Norcia, ricordando che comunque devono essere effettuati dei lavori di completamento e la Diocesi non ha i soldi per farli. “Lo stabile è vuoto e la Diocesi sarebbe contenta di dare un senso all’immobile, per cui era stata già ipotizzata la destinazione di polo scolastico. La Curia – conclude – apprezza ed accetta la linea che il Comune ha espresso quando dice che il centro di Spoleto va rivitalizzato”.
Intanto, sui ritardi accumulati sulla ricostruzione delle scuole e sullo stop da parte della Giunta comunale ai progetti che erano stati approvati e finanziati è intervenuta nelle ultime ore l’ex vicesindaco facente funzione ed attuale consigliere di minoranza Maria Elena Bececco, con un videomessaggio su Facebook. “Adesso a Spoleto – ricorda Bececco – abbiamo l’opportunità di avere dei progetti approvati, dei finanziamenti stanziati e siamo pronti a partire per avere per il prossimo anno scolastico scuole aperte e sicure, come stanno facendo a Foligno, Perugia e Giano dell’Umbria. E adesso l’amministrazione comunale che cosa fa? Decide di bloccare tutto, ma per cosa? Questo significherebbe di ripartire da zero e far attendere i nostri figli in questa condizione di precarietà almeno altri 4 o 5 anni”.