Il commissario straordinario alla ricostruzione post terremoto pronto a dare battaglia sul ricorso al Tar annunciato dal Comune di Spoleto contro l’ordinanza 80, quella con cui è stato definanziato il polo scolastico (del valore di circa 12 milioni di euro) a San Paolo.
Se il sindaco Umberto de Augustinis, insieme alla sua Giunta, ha nei mesi scorsi alzato la voce su una scarsa comunicazione con la struttura commissariale e contro il definanziamento, fino appunto a ricorrere alle vie giudiziarie – chiedendo in sostanza che i soldi per la ricostruzione della scuola media Dante Alighieri e della materna Prato Fiorito vengano ripristinati nell’ordinanza 14 del gennaio 2017 – a rispondergli per le rime è il commissario straordinario Piero Farabollini, a margine dell’inaugurazione delle scuole di Bastardo e Foligno finanziate proprio con il provvedimento di due anni e mezzo fa.
“La questione – ricorda Farabollini – parte molto da lontano: l’ordinanza 14 riguarda alcune scuole del cratere tra cui le 2 scuole di Spoleto, dove c’era la volontà da parte della precedente amministrazione comunale di realizzare due strutture scolastiche al di fuori del centro storico dove erano posizionate le vecchie scuole. L’ordinanza, tenuto conto di questa esigenza, andava a finanziare 2 scuole al di fuori della realtà dove erano posizionate”. La Giunta Cardarelli, infatti, in piena emergenza sismica, a gennaio 2017 aveva deciso di realizzare un polo scolastico innovativo (che avrebbe avuto una palestra anche a servizio dell’istituto alberghiero) nella zona di San Paolo, delocalizzando così la scuola media Dante Alighieri e la materna Prato Fiorito. Ma la nuova Amministrazione, insediatasi a giugno 2018, ha da subito manifestato la sua volontà di abbandonare quel progetto per ricostruire i due plessi nella loro sede originaria.
“Nel momento in cui si vuole recedere da questa volontà, con la nuova amministrazione che ha chiesto di ristrutturare le scuole nella vecchia posizione, per cui andando al di fuori dell’ordinanza 14, – spiega il commissario straordinario alla ricostruzione – è obbligo di norma andare a modificare l’ordinanza attraverso un’altra ordinanza. L’ordinanza 80 non ha fatto altro che recepire le esigenze del Comune. Di conseguenza era necessario dover togliere dall’ordinanza 14 il finanziamento di una scuola che trovava posizione in una realtà differente da quella per cui l’ordinanza era stata concepita”. Per finanziare le 2 scuole, sottolinea quindi, “ci saranno altri canali di finanziamento, ma non attraverso l’ordinanza 14”.
Certo, i tempi a questo punto non sembrano per niente brevi per rivedere gli studenti di Dante Alighieri e Prato Fiorito in sedi idonee e non ospitati in altre scuole come avviene da oltre 3 anni.
“Ma c’è da capire – incalza il commissario straordinario – che se c’è una norma che permette la realizzazione di istituti scolastici con determinati criteri e secondo dei procedimenti e poi si vuole recedere dall’essere finanziati attraverso quell’ordinanza, è ovvio che bisogna attenersi alle regole. Le regole prevedono che per riproporre quelle scuole nella situazione vecchia, per cui nella posizione dove effettivamente si trovano, è necessario uscire dall’ordinanza – perché la norma lo obbliga – e rientrare attraverso altre tipologie di finanziamento. Ci saranno altre ordinanze ed altri elenchi che prevederanno la realizzazione di queste scuole”.
Farabollini aveva anche annunciato l’addebito dei costi di progettazione del polo scolastico di San Paolo già sostenuti al Comune di Spoleto. Dalla struttura commissariale, però, ad oggi non è stata fatta una quantificazione, né è stata inviata alcuna richiesta formale.
Ma ora, “visto che il Comune ha fatto ricorso, la struttura commissariale – annuncia – è obbligata a rispondere. E risponderà per tutti quelli che sono i quesiti sollevati. E’ ovvio che si terrà conto di tutto, di come è stata concepita l’ordinanza 14, della esigenza del Comune di essere inseriti nell’ordinanza 14 per la realizzazione delle scuole, delle procedure nel frattempo messe in atto, cioè i lavori della progettazione, i lavori per gli interventi della messa in sicurezza dell’area, i lavori per il ripristino di una viabilità che non era prevista per quell’area nuova. Di conseguenza nel momento in cui il Comune recede da un’ordinanza che aveva già messo in atto tutta una serie di azioni, la struttura del commissario dovrà tener conto anche di questi passaggi”.
E sulle comunicazioni intercorse con l’amministrazione comunale spoletina, Farabollini rivela che “noi abbiamo inviato al Comune una nota specificando le problematiche in cui sarebbe incorso nel momento in cui avesse voluto recedere dall’ordinanza 14″. Non solo: “Ho incontrato 4-5 volte il sindaco di Spoleto, abbiamo verbalizzato tutti gli incontri e abbiamo diversa corrispondenza in merito, il sindaco è venuto diverse volte sia a Rieti che alla Ferratella (la sede del commissariato straordinario, ndr)”.
Infine un accenno all’inchiesta della Corte dei conti dell’Umbria sui presunti danni erariali causati dai ritardi della ricostruzione: “Non abbiamo avuto acquisizioni di documenti al momento, ma abbiamo ricevuto soltanto una informativa”.