“Portare la questione all’attenzione del governo nazionale e interloquire direttamente con la proprietà di Basell, per ottenere quella risposta che tarda ad arrivare”. Queste le priorità fissate dai candidati Democratici Gianluca Rossi e Marina Sereni, durante l’incontro con i lavoratori e le organizzazioni sindacali del polo chimico di Terni, a cui ha preso parte anche il sindaco di Terni, Leopoldo Di Girolamo. Un confronto aperto, in cui i sindacati hanno ricordato tutti gli aspetti che rischiano di complicare il rilancio del sito. A partire dai continui rinvii di Basell, a cui è stata formulata un’offerta di acquisto dell’area, fino all’esaurirsi di quegli ammortizzatori sociali a cui sono ancora aggrappate centinaia di famiglie.
“Il governo che uscirà dalle urne dovrà affrontare la questione di petto e definire un nuovo piano di rilancio per l’industria nazionale. Il prossimo ministro dello Sviluppo Economico – hanno detto i candidati Democratici – dovrà farsi carico di aprire un tavolo in cui si parli finalmente del rilancio del polo ternano, uno dei tre siti integrati della chimica italiana. Per fare ciò servono gli strumenti adatti, istituzionali e normativi. Regione, provincia e comune stanno facendo la propria parte, come dimostra l’inserimento fra i cluster tecnologi nazionali del progetto di rilancio basato sulla chimica verde. “Il territorio combatte a mani nude di fronte alle multinazionali. C’è bisogno di un governo che investa e metta al centro la chimica verde e invece, in questi anni, i ministri berlusconiani, da Scajola a Romani, se ne sono disinteressati, mentre il ministro Passera è stato incapace anche soltanto di affidare la chimica a un sottosegretario”.
“La questione del polo ternano – hanno aggiunto – deve tornare ad essere prioritaria nel contesto di un rilancio complessivo della chimica nazionale, dove stanno nascendo nuovi assetti. Terni non può perdere altro terreno. Il segretario Pierluigi Bersani, che nel marzo del 2011 aveva incontrato i lavoratori a Terni, conosce bene la questione e sa che il futuro della chimica nazionale è strettamente legato a quello di Terni, per tradizione, potenzialità e competenze. Se toccherà a noi e Bersani sarà premier, ‘Industria 2020’ non sarà uno slogan, ma un impegno. Partiamo dalla Basell – hanno concluso Sereni e Rossi – parlando direttamente con la proprietà della multinazionale per ottenere una risposta in ordine alla cessione dell’area. Non possiamo accettare altri rinvii e tentennamenti”.