La questione del futuro allevamento avicolo a Petrelle, che conterà circa 30.000 mila polli, è tornata al centro del Consiglio comunale di Città di Castello.
A dare vita al dibattito l’interpellanza di Marcello Rigucci (Gruppo Misto), che ha letto un articolato documento in cui, “dato il quadro generale degli effetti collaterali dell’allevamento e della configurazione che assumeranno il tipo di recinzione prevista, lo smaltimento animali deceduti e l’impatto nella natura circostante, i danni saranno notevoli e di diverso genere“.
I cittadini devono sapere cosa succederà dal punto di vista della proliferazione della fauna selvaggia e delle produzioni odorifere. Qual è stato il motivo della concessione dell’autorizzazione mentre altre sono pervenute prima in commissione e in Consiglio? Chiediamo l’annullamento della concessione
L’assessore all’Urbanistica Rossella Cestini ha detto come la richiesta di Energala (società agricola che vuole l’allevamento) sia stata affrontata con molta accuratezza: “La prima volta non abbiamo dato autorizzazione, poi, alla presentazione del progetto, abbiamo richiesto integrazioni documentali e dettagli, tipo una recinzione che si mimetizzasse con l’ambiente. Su sviluppo allevamento e salute cittadini il Comune non è l’unico soggetto che decide, anche molti altri enti hanno voce vincolante in capitolo, tra cui Asl, che ha autorizzato. Dobbiamo rispettare la legge e se il Comitato avesse avanzato rilievi li avremmo valutati”.
Gasperi (Gruppo Misto): “Tra qualche anno questo caso si trasformerà in una nuova Color Glass. Ci vuole una presa di posizione non solo del sindaco ma serve una commissione che affronti la questione, una richiesta di intervento a Arpa per il recinto elettronico e un chiarimento per il benessere dei cittadini”.
Bucci (Castello Cambia): “L’Amministrazione l’ha voluta gestire come rapporto diretto senza coinvolgere il Consiglio. Il Comune aveva e ha possibilità di intervenire, lo sapeva anche prima dell’approvazione del Prg. La destinazione della struttura non è stata cambiata e ha permesso a questi soggetti di insediare l’allevamento. Siamo di nuovo al punto di sperare che la pressione dei cittadini, come per Color Glass, faccia desistere l’imprenditore?”.
Tavernelli (Pd): “Credo che ancora nulla sia stato realizzato come insediamento. La Commissione può fare un sopralluogo quando l’allevamento verrà fatto. Chiederemo anche ad Arpa e Asl di fare controlli. Anch’io ho dubbi, tra cui se potevano non concedere l’autorizzazione. Ma il progetto è costruito su misura della legge regionale. Anch’io penso che avremmo dovuto passare in Commissione”.
Morini (Tiferno Insieme): “Nella riunione con la popolazione l’Amministrazione ha detto che questo progetto non sarebbe stato fatto. Rassicurati cittadini e rappresentanti politici, si portava avanti il Prg senza cambiare destinazione. L’errore politico è stato rassicurare la popolazione ma qualificare il luogo come pollificio…e non lo era”.
“L’Amministrazione ha affrontato la questione in maniera trasparente – ha aggiunto Cestini – Abbiamo fatto le pulci all’ultimo progetto. Nel 2011 il sito era già censito come stalla per suini. Il passaggio a stalla per pollame forse è stato fatto perché meno impattante. Ognuno dovrà controllare che il progetto venga realizzato come autorizzato. In Italia non ci sarebbe nessun allevamento se gli scenari che creerebbe fossero necessariamente quelli delineati da Rigucci”.
“Non avete rispettato la Costituzione, – ha replicato Rigucci – non c’è regolamento comunale che prevede recinzioni mobili. Io mi sono consultato prima di scrivere il documento. Alla popolazione di Petrelle viene creato un danno vero e proprio. Le recinzioni mobili servono per coprire il territorio boschivo altrimenti non ci sarebbe terra sufficiente per 30mila polli. Il passaggio per gli animali ci deve essere: se entrano volpi e faine i polli vengono sterminati, oppure essere vettori di malattie con il piumaggio”.