Uno spoletino trentenne prova ad effettuare un acquisto su un sito di vendita on line ma viene truffato dal presunto venditore. E’ successo a dicembre quando il giovane decide, attraverso un noto sito di vendite online, si mette in contatto con l’inserzionista e come indicatogli effettua il pagamento a mezzo accredito su una carta prepagata risultata poi intestata a una terza persona residente in un comune della Provincia di Napoli.
Passano i giorni ma la merce non arriva. L’acquirente ancora una volta tenta di mettersi in contatto con il venditore ma non vi riesce più. Dopo ulteriori ed insistenti tentativi si rende conto di essere stato truffato e decide quindi di rivolgersi alla polizia. Presenta denuncia per truffa presso il Commissariato di Spoleto raccontando tutti i dettagli agli agenti di polizia i quali avviano subito le indagini e, sulla scorta degli elementi forniti la Squadra Anticrimine, compiono gli accertamenti per risalire agli autori della truffa. Dai quali viene appurato che la somma versata dal denunciante era stata incassata subito dopo l’accredito presso un ufficio postale di un comune in provincia di Napoli.
Gli agenti di polizia del Commissariato di Spoleto risalgono all’identità del titolare del numero telefonico cellulare della persona che aveva inserito l’annuncio di vendita ed inoltre, grazie anche alla collaborazione fornita dalla polizia di San Giorgio a Cremano (Na), riescono ad identificare il titolare della carta sulla quale era stato effettuato l’accredito per il pagamento della merce acquistata. Gli ulteriori sviluppi consentono di accertare che quest’ultimo era all’oscuro di tutto poiché aveva prestato la sua carta prepagata ad un parente. E da qui si risale dunque all’autore materiale della truffa, ovvero colui che si era fatto prestare la carta ricaricabile per poi mettere l’annuncio di vendita e tentare di frodare qualche ignaro acquirente.
Tutto era filato come pianificato. L’uomo, con la complicità della moglie, che figurava come inserzionista con lo pseudonimo di “Susy”, dopo aver messo l’annuncio su un sito internet era stato contattato dall’acquirente spoletino cui aveva richiesto l’accredito della somma sulla carta avuta in prestito, ma poi si era guardato bene dallo spedire il capo di abbigliamento che era stato regolarmente pagato.
Marito e moglie convocati dalla polizia hanno ammesso i fatti contestati e sono stati entrambi denunciati per truffa alla locale autorità giudiziaria. Gli stessi hanno tentato di giustificarsi adducendo motivi personali e familiari asserendo e che non avevano potuto spedire il prodotto richiesto e nemmeno erano poi più riusciti a mettersi in contatto telefonicamente in quanto avevano perso il numero di telefono dell’acquirente. I coniugi si rendevano disponibili a restituire subito la somma di denaro ricevuta e disposti anche a chiedere scusa.