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Politiche giovanili, approvata nuova legge contro droga, ludopatia e bullismo

Approvata in tarda mattinata a maggioranza, con undici voti favorevoli (Pd e Socialisti), quattro contrari (Lega Nord, Forza Italia e Fratelli d’Italia) e quattro astensioni (Ricci, De Vincenzi, del centrodestra, e Liberati e Carbonari, dei Cinquestelle), la legge che detta “Norme in materia di politiche giovanili”, destinata ai giovani compresi fra i 14 e i 35 anni, residenti o presenti nel territorio regionale per motivi di studio e di lavoro, i quali vengono riconosciuti “risorsa essenziale” della comunità regionale, promuovendo e favorendo la loro formazione, l’accesso al mondo del lavoro e la loro partecipazione alla vita pubblica attiva.
La legge prevede anche l’educazione a corretti stili di vita attraverso la promozione della salute e della sessualità sicura, unitamente al contrasto di droga, alcol, fumo e ludopatia. La legge poi, grazie ad un emendamento proposto da Rometti (Socialisti) e fatto proprio dalla giunta regionale, riserva una attenzione particolare al fenomeno del bullismo e del cyberbullismo. Il progetto di legge è “volto ad assicurare maggiore dignità alle nuove generazioni e maggiori speranze per il futuro“.
Sarà istituito un tavolo di coordinamento con gli enti locali sulle politiche giovanili (composto dall’assessore interessato, che lo presiede, e 12 assessori comunali individuati dal Cal) e verrà istituita anche la Consulta regionale dei giovani, composta al massimo da 35 rappresentanti. La dotazione finanziaria è di 70 mila euro l’anno.
La Lega Nord ha motivato il voto contrario sostenendo che si tratta di una legge “fatta di soli principi, con i quali non si creano posti di lavoro, e con una dotazione finanziaria insufficiente, soprattutto se si pensa alle enormi risorse che vengono invece destinate all’accoglienza degli extracomunitari”.
Per Forza Italia e Fratelli d’Italia è la solita legge “che elargisce pochi spiccioli a pioggia, meglio fondi più corposi ma mirati su pochi interventi prioritari, perché c’è il rischio che i soldi finiscano per alimentare associazioni che sono costole dei partiti”.
Fra gli astenuti, il Movimento 5 stelle ha riconosciuto che “alcuni dei principi contenuti sono condivisibili ma la legge non contribuirà ad aumentare i posti di lavoro, che sono la vera necessità dei giovani“, mentre Ricci e De Vincenzi, pur condividendo parte delle finalità, vorrebbero trasformare alcuni punti della normativa e si augurano che vengano scelti “pochi progetti all’anno cui dare priorità, affinché risultino efficienti”.