Gylania, associazione perugina che persegue lo scopo dell’affermazione e della piena realizzazione del principio delle pari opportunità tra tutti gli individui, da qualche tempo ha lanciato un appello (già sottoscritto da tante donne e altre associazioni umbre) rivolto a tutti i Consiglieri regionali per la ripresentazione, all’Assemblea Legislativa dell’Umbria, del Disegno di Legge “Norme per le politiche di genere e per una nuova civiltà delle relazioni tra donne e uomini”. Quest’ultimo, Atto n. 1259 IX Legislatura prot. N.2013/3194, non è che un provvedimento rimasto sospeso nella precedente legislatura. Pur avendo concluso positivamente l’iter nella Commissione consiliare competente nel marzo scorso, infatti, tale DDL non è più stato esaminato dall’Assemblea legislativa regionale.
Contenuti e importanza del DDL – Per Gylania questo atto “è importante soprattutto per i contenuti e le modalità con cui è stato realizzato, uno strumento decisivo per l’affermazione dei diritti delle libertà delle donne dell’Umbria e per conseguire un maggiore benessere collettivo“. “Il DDL – si legge nel testo dell’appello – introduce le politiche di genere come elemento imprescindibile e trasversale a tutte le altre politiche pubbliche, nel campo della salute, dell’organizzazione del lavoro, dell’economia, della formazione, del welfare, della prevenzione e del contrasto alla violenza contro le donne in tutte le sue forme; propone la liberazione dalle gabbie degli stereotipi di genere per tutti, riconosce la dignità e il valore dell’autonomia e dell’autodeterminazione attraverso il diritto al lavoro per le donne come per gli uomini nelle diverse età […] e assume le differenze e le diversità come ricchezza sociale e risorsa personale, la cui valorizzazione diventi compito di tutti a partire dalle istituzioni”.
Tale progetto di legge, che mira alla costruzione di una convivenza più umana e civile, di effettive pari opportunità puntando sull’empowerment (processo di crescita dell’individuo), la promozione e la mobilità sociale, costituisce anche un quadro di riferimento normativo indispensabile per dare dignità politico-amministrativa e coerenza regionale agli interventi, alle iniziative e ai servizi che ai vari livelli vengono intrapresi e sostenuti, culturalmente ed economicamente, in quella direzione.
“Un grande lavoro partecipato” – Nell’appello, inoltre, il disegno di legge in questione, è descritto come frutto di un intenso lavoro di ricerca e di studio, oltre che di un lungo, articolato e diffuso percorso partecipativo che ha attivamente coinvolto, con arricchimento dei contenuti, numerose istituzioni, esperti e associazioni in tutta la Regione. Un immenso lavoro, quest’ultimo, che potrebbe però andare disperso.
La proposta iniziale fu elaborata da un apposito Comitato Scientifico costituito da autorevoli figure femminili del mondo scientifico e culturale anche attraverso seminari di approfondimento, confronto e partecipazione con i soggetti territoriali istituzionali e associativi, sui temi prevalenti delle politiche di genere, svoltisi dal 2011 a Perugia e Terni. Il percorso partecipativo sulla prima proposta è iniziato nel 2013, con la presentazione in un apposito seminario pubblico (a Foligno, il 27 giugno) ed proseguito attraverso numerosi incontri partecipativi con l’Anci, il Centro pari opportunità della Regione Umbria, le associazioni femminili e femministe, il forum del terzo settore, il mondo della scuola e dell’università, ricercatrici, studiosi associazioni sindacali del lavoro e datoriali, le elette nelle istituzioni e le consigliere di parità regionali e provinciali.
Dopo l’adozione da parte della Giunta, con delibera n.664 del 24 giugno 2013, il DDL è approdato in Consiglio regionale, ripercorrendo l’iter partecipativo istituzionale ed acquisendo il parere favorevole da parte del consiglio delle autonomie locali e del Centro Pari opportunità della Regione, nonché delle Commissioni consiliari competenti.
La richiesta di Gylania – Ora l’associazione Gylania, tramite questo appello che si può ancora sottoscrivere via web, chiede ai consiglieri regionali di farsi carico di riproporre tale DDL, “con l’auspicio che si addivenga al più presto al suo esame e alla sua approvazione affinchè diventi finalmente una legge della Regione Umbria”.