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Politiche 2013, successo dell'assemblea di Rivoluzione Civile

Redazione

Politiche 2013, successo dell'assemblea di Rivoluzione Civile

Lun, 04/02/2013 - 11:27

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Dare spazio ai cittadini, ai loro reali bisogni e smascherare il Partito Democratico, meglio ancora l'anima più vicina a Mario Monti, quella che “cinguetta con pizzini devoti giurando fedeltà all'ex premier, come nel caso di Enrico Letta”, o dello stesso presidente Napolitano, “che in piena campagna elettorale trova il modo di invitare al silenzio coloro che vogliono piena verità sulla delicatissima questione del Monte dei Paschi di Siena”. Un clima caldo e battagliero nella prima Assemblea pubblica di Rivoluzione Civile, soggetto nato solo pochi giorni fa che sorprendentemente sembra ormai destinato a superare le soglie di consenso che lo collocano al di sopra dello sbarramento per l'elezione alla Camera dei Deputati.
Applausi per Flavio Lotti e Marco Gelmini, rispettivamente capilista alla Camera e al Senato, il primo concentrato sul suo pacifismo attivo, con la sua scientifica battaglia contro gli armamenti, a cominciare dai contestatissimi F35 (tagli che dovrebbero compensare le sofferenti politiche sociali), il secondo durissimo nei confronti delle politiche del lavoro, firmate Monti ma sottoscritte dallo stesso Pd. Tutti provvedimenti che in Umbria hanno prima cassintegrato e poi disintegrato interi comparti produttivi, con risultati che sconfessano senza appello l'accanimento contro l'articolo 18 e il contratto nazionale di lavoro.
All'assemblea hanno partecipato professionisti, impiegati, cittadini che fino ad ora non avevano mai fatto militanza politica e che hanno visto in Ingroia e nella sua lista “un'alternativa possibile alle politiche neoliberiste degli ultimi anni”. Medici spaventati dal destino della sanità pubblica, operai che fanno i conti con migliaia di colleghi appiedati da “incomprensibili clausole restrittive che scaricano sulle aziende ormai strozzate i costi di reintegro dell'operaio senza più cassa integrazione”. Tra i candidati hanno preso la parola il giornalista di Rainews Carlo Cianetti, Alessandra Ruffini, Maura Coltorti, Raffaele Goretti, Franco Granocchia, Alfredo Andreani. In tutti la convinzione che “il voto utile è proprio quello per Rivoluzione Civile, l'unico contrappeso possibile alle forze che nel Pd remano forsennatamente verso Monti, verso la politica delle banche, verso un'Italia sempre più sudamericana, con pochi ricchi che blindano i propri tesori, e il resto del Paese che fatica a sbarcare il lunario”.

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