Dopo giorni di telefonate, mail, prese di posizioni sui social, proteste, comunicati stampa di altre associazioni, Federcaccia Umbra prende posizione pubblicamente sulla proposta che, a nome del presidente regionale Desideri, è stata inviata all’assessora Simona Meloni e ai tecnici dell’Assessorato regionale in merito alle modifiche del regolamento n. 34 sulla caccia al cinghiale.
Federcaccia indica gli obiettivi prioritari della propria proposta: “Migliorare la gestione del territorio, aumentare la sicurezza durante le attività venatorie e rendere più efficiente il prelievo, salvaguardando tutte le forme di caccia ed evitando sovrapposizioni dannose tra le varie modalità”.
“Tali proposte – spiegano da Federcaccia Umbra – sono frutto di un’approfondita riflessione tecnica. Si tratta di proposte aperte al confronto e alla discussione, nella convinzione che solo attraverso un dialogo leale e costruttivo tra tutte le componenti del mondo venatorio si possano trovare soluzioni condivise ed efficaci”.
“Purtroppo, come sempre più frequentemente accade – constata Federcaccia – tali proposte sono state oggetto di strumentalizzazioni da parte di alcune associazioni venatorie e di soggetti terzi mossi da interessi diversi da quelli della corretta gestione faunistica. Costoro hanno mistificato la realtà, diffondendo informazioni distorte e incitando i cacciatori alla protesta senza nemmeno aver preso visione del reale contenuto delle proposte”.
“Non intendiamo più prestarci a questo tipo di giochi di basso livello – afferma quindi Federcaccia – che nulla hanno a che fare con il bene della caccia e dell’ambiente. Continueremo, come sempre abbiamo fatto, a portare avanti la nostra attività con serietà e responsabilità, mettendo al centro le valutazioni tecniche e non gli interessi legati esclusivamente alla ‘caccia al tesserato’”.
Federcaccia informa che le proprie proposte sono state già sottoscritte “da un numero significativo di squadre di caccia e continuano ad arrivare nuove adesioni da tutto il territorio regionale. Inoltre, sono condivise da moltissimi cacciatori singoli, in particolare da coloro che praticano la caccia alla cerca, i quali ne riconoscono il valore in termini di trasparenza, rispetto delle regole e sicurezza”.
Alla luce di queste valutazioni, Federcaccia Umbra ha quindi invitato la Regione Umbria “a proseguire il confronto in modo da garantire un dialogo costruttivo e basato su elementi oggettivi, per il bene della gestione faunistico-venatoria e della credibilità di tutto il mondo della caccia”.