Impegno Civile ha presentato un'interrogazione sulle modalità di gestione dei servizi educativi per la prima infanzia. Il Comune di Foligno ha infatti pubblicato, nei giorni scorsi, un unico bando per l'iscrizione ai nidi – sia quelli comunali che quelli privati – generando, così, confusione tra gli utenti.
No alla graduatoria unica – Secondo la capogruppo, Stefania Filipponi, sembra emergere una sorta di commistione tra gestione pubblica e privata, che non appare in alcun modo giustificata dalle funzioni d'indirizzo e controllo in capo al comune. Per l’accesso viene, ad esempio, stilata un'unica graduatoria, ma per il “Colibrì” e per il nido “Innamorati” è prevista un'apposita commissione con rappresentanti delle ditte aggiudicatarie. Ditte che – stando alla Filipponi – non dovrebbero avere notizie sui dati, anche sensibili, di chi chiede l'iscrizione dei figli alle strutture pubbliche.
Aggirati vincoli su assunzioni – Tali comportamenti inducono ad ipotizzare che la concessione a terzi possa essere stata determinata per aggirare i vincoli in materia di assunzioni, ritenuto che i nidi comunali incidono pesantemente sul bilancio pubblico spiega la capogruppo di Impegno Civile – tanto lo scorso anno si era ipotizzata una privatizzazione, seppur parziale, del servizio.
I costi del servizio – Per il 2011 risulta un costo totale di 1.935.907,14 euro, mentre il contributo regionale è di 182.260,40 eruo. La compartecipazione degli utenti ammonta ad 328.846,53 euro con una quota a carico del comune, di circa un milione e mezzo. Nel documento Foligno 2.0 “Rinnovare la città” sembrava ipotizzarsi un'esternalizzazione del servizio, anche perché nel corso dell'anno scolastico 2012/2013 si sono evidenziate problematiche sulle modalità di organizzazione, soprattutto per mancata sostituzione dei pensionamenti, sostituzione delle assenze, riduzione delle sezioni, e di turni che non riescono a garantire il rapporto educatore/bambino.
Occorre chiarezza – Altra questione sollevata dalla Filipponi, è quella del lavoro straordinario e del numero massimo di bambini per ogni asilo. Occorre completa chiarezza sulle modalità di gestione di un servizio estremamente importante per i cittadini, tutelando però anche i lavoratori. E' inoltre necessario aprire una serena discussione sulle prospettive di sviluppo, sulle modalità di gestione dei servizi educativi e sui rapporti con i soggetti privati.