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POLEMICA RISTORATORI CONTRO ASSESSORE LOMURNO: IL PROBLEMA DEI RISTORANTI NON E' PANE E COPERTO

“E’ davvero ammirevole la facilità con cui l’assessore Giuseppe Lomurno ha analizzato i problemi della ristorazione di Perugia, dettandone poi la soluzione agli sprovveduti ristoratori: basta togliere dal conto pane e coperto e, voilà, torneranno i consumatori a schiere.

Se questa è la risposta che l’assessore allo sviluppo economico si sente di dare a quanti gli fanno presente le difficoltà che incontrano nel tirare avanti, abbiamo veramente di che preoccuparci.”

Romano Cardinali, presidente della Fipe della provincia di Perugia – Confcommercio (la maggiore organizzazione di categoria degli imprenditori dei pubblici esercizi), risponde così alle affermazioni dell’assessore Lomurno, sottolineando “alcuni aspetti che andrebbero considerati, almeno da parte di chi dovrebbe concorrere al governo della città, prima di attribuire la responsabilità della crisi alle scelte degli esercenti. Senza mettere per nulla in discussione, invece, le scelte dell’amministrazione comunale rispetto alla fruibilità e all’appeal del centro storico”.

“Visto che è prodigo di suggerimenti sul lavoro altrui, vorremmo chiedere all’assessore allo sviluppo economico cosa ha fatto o cosa intende fare, in concreto, per favorire l’economia del territorio e supportare le imprese in questa fase così difficile. Se la gente non va a mangiare tra i tavoli dell’acropoli il problema non è il pane e coperto o la qualità della ristorazione. Esistono il problema dell’accessibilità, degli orari e costi del trasporto pubblico, della sicurezza e del decoro urbano, e così via. Se a questi fattori aggiungiamo la crisi economica, che ha costretto le famiglie al ruolo di ammortizzatori sociali contraendone i consumi, è facile rendersi conto che la situazione in cui si trovano gli imprenditori del settore è ben più complicata da come l’assessore la disegna. Ed è sulle spalle di questi imprenditori che si caricano molti costi della macchina pubblica, con gli oneri per l’occupazione del suolo pubblico, ad esempio, o le impennate delle tariffe per la nettezza urbana”.
“Non ci si parli, allora, solo di pane e coperto – conclude Cardinali – Questa scelta rientra tra quelle che sono nella piena disponibilità dell’impresa, di cui risponde poi direttamente, in termini di apprezzamento o meno del mercato”.