Non accennano a placarsi le polemiche sorte dopo le dichiarazioni del capogruppo di Fratelli d’Italia Andrea Lignani Marchesani, durante il dibattito sulla lotta alle dipendenze in Consiglio comunale, riguardanti la provocatoria proposta di riaprire le chiuse.
Dopo l’annuncio della presentazione di una mozione di censura da parte di tutte le donne dell’assise (assessori e consiglieri) e la fulminea replica del consigliere di opposizione, arrivano anche le parole del consigliere Psi Benedetta Calagreti, una tra le firmatarie della suddetta mozione, che ha voluto chiarire, singolarmente, la sua posizione in merito al caso:
Non mi sento minimamente offesa dall’oggetto in questione, la riapertura delle case chiuse. Mi ritengo persona aperta alla valutazione di posizioni distanti dalle mie. Non è comunque questo il caso, ritenendolo un tema degno di un approfondimento politico, scevro da perbenismi benpensanti. La mia cultura e la mia storia parlano coerentemente di libertà di pensiero e di espressione. Nei pochi mesi trascorsi dalla mia elezione, ho avuto chiara la percezione di quanto la mia visione della vita possa essere distante, in molti aspetti, da quella del consigliere Lignani. Non per questo mi permetterei mai di censurare le sue parole
“Sviare l’attenzione dall’oggetto in discussione, la lotta alle dipendenze, – ha precisato Calagreti – questo sì che mi pare offensivo. Non per me, in quanto donna o rappresentante politica, quanto per chi, ogni giorno, si trova a dover combattere con una delle piaghe più degeneranti della nostra epoca. Ci sono circostanze adatte alla goliardia. Quella, a mio avviso, non lo era“.