Tutti in “fuga” dal Comune di Poggiodomo, che da giovedì 7 ottobre è ufficialmente commissariato. A dimettersi nelle ultime settimane, sono stati quasi tutti. Nell’ordine: vice sindaco e assessore, la maggioranza dei consiglieri comunali e alla fine anche il sindaco. Mentre nel frattempo è scaduto l’incarico del segretario comunale e due dei cinque dipendenti hanno manifestato la loro volontà di andarsene.
Una situazione probabilmente senza precedenti quella del Comune più piccolo dell’Umbria (94 i residenti secondo l’Istat, di cui soltanto 2 minorenni). Appena cinque dipendenti comunali oltre al segretario comunale (diviso con altri Municipi) per occuparsi di una realtà montana e spopolata, da anni al centro di dibattiti sulla sua sopravvivenza come Comune. Tanto che l’ex sindaco Egildo Spada in diverse occasioni aveva lanciato gridi d’allarme: sulla sostenibilità economica del Municipio come anche sulla carenza di dipendenti comunali. La situazione, però, sembra essere migliorata grazie anche ai fondi pubblici di cui Poggiodomo potrebbe beneficiare ed alla grande abnegazione del personale.
Questa volta, dunque, la vicenda è tutta di natura politica. Uno scontro interno alla maggioranza (a cui l’opposizione ha dato manforte) ed in particolare con al centro il sindaco (ormai ex), eletto appena due anni e mezzo fa: Emilio Angelosanti. Più volte, a causa dei dissidi politici, il primo cittadino in passato ha minacciato le sue dimissioni, senza però concretizzarle. L’ultima durante il consiglio comunale del 24 settembre. Nel frattempo lo hanno invece fatto i suoi due assessori e poi 7 consiglieri comunali (4 di maggioranza e 3 di minoranza). Subito dopo è stata la volta dello stesso Angelosanti, quando ormai erano però irrilevanti sia dal punto di vista tecnico che politico.
Così, nella giornata di giovedì 7 ottobre, è arrivato lo scioglimento ufficiale del consiglio comunale da parte del prefetto di Perugia e la nomina del commissario straordinario. Nel decreto del prefetto Gradone, infatti, si ricorda che il consiglio comunale di Poggiodomo, eletto il 26 maggio 2019, è composto dal sindaco e da 10 consiglieri e che, con atto notarile acquisito al protocollo dell’ente si sono dimessi dalla propria carica 7 consiglieri. Da qui, dunque, il commissariamento del Comune, che sarà guidato – per la provvisoria amministrazione – dal viceprefetto a riposo Maria Speranza Sciarpi.
Nel Comune più piccolo dell’Umbria, però, le polemiche ed i veleni non si placano. E mentre il gruppo consiliare Crescere Insieme grida di fatto alla vittoria, l’ex primo cittadino incolpa proprio i consiglieri di opposizione di aver “ingolfato” il lavoro dei dipendenti comunali con le numerosissime mozioni e interpellanze (“circa 125 in due anni“). Mostrando a suo sostegno anche due lettere di due funzionari comunali, pronti a lasciare il proprio incarico presso il Comune di Poggiodomo. E prendendo appunto tempo con le sue dimissioni, che però – come evidenziato anche dall’opposizione – non hanno alcun valore visto che nel frattempo la maggioranza dei consiglieri comunali si era dimessa davanti al notaio.
A Poggiodomo, dunque, è arrivato il commissario prefettizio, incaricato di traghettare il Municipio fino alle prossime elezioni comunali. Sperando che nel paese nel frattempo gli animi si plachino.