Pnrr, l'Umbria a caccia di risorse con 41 progetti su economia circolare e rifiuti

Pnrr, l’Umbria a caccia di risorse con 41 progetti su economia circolare e rifiuti

Redazione

Pnrr, l’Umbria a caccia di risorse con 41 progetti su economia circolare e rifiuti

Lun, 07/02/2022 - 17:54

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L'obiettivo: costruire una rete di impianti pubblici per non dover più portare i rifiuti fuori della regione | Piano compatibile con il termovalorizzatore

Pnrr, l’Umbria a caccia di risorse con 41 progetti su economia circolare e rifiuti. Sono 41, per un ammontare di circa 152 milioni di euro, i progetti con cui l’Umbria parteciperà ai bandi su economia circolare e rifiuti, pubblicati dal Ministero della Transizione ecologica (Mite), per avvalersi delle risorse del Pnrr, il Piano nazionale di ripresa e resilienza.

“È un’opportunità preziosa per l’Umbria. Tutti i progetti sono inseriti in un quadro di programmazione sinergico ed efficace per rendere l’intero territorio pronto a conseguire gli obiettivi sfidanti che la Regione si è data con la nuova pianificazione: una forte spinta all’incremento della raccolta differenziata e al recupero di materia, per traguardare in anticipo i target europei che impongono entro il 2030 la riduzione al 10% del conferimento dei rifiuti in discarica e l’innalzamento al 65% dell’indice di riciclo dei rifiuti urbani”. È quanto ha affermato il vicepresidente della Regione e assessore all’Ambiente, Roberto Morroni, illustrando finalità e interventi della proposta progettuale umbra insieme al presidente di Auri (Autorità umbra per rifiuti ed idrico), Antonino Ruggiano.

Tesei: collaborazione tra Regione e Auri

Con loro è intervenuta anche la presidente della Regione, Donatella Tesei, per sottolineare il valore dei finanziamenti del Pnrr attesi per l’Umbria e l’importanza del percorso che ha portato alla predisposizione dei progetti. “Regione e Auri – ha detto la presidente Tesei – hanno svolto un lavoro di squadra molto proficuo, con il coinvolgimento dei gestori del servizio integrato dei rifiuti, per giungere a una proposta progettuale coerente con gli indirizzi della programmazione in materia di rifiuti che abbiamo approvato e che sta proseguendo il suo iter. Una fase nuova – ha aggiunto – che affrontiamo con senso di responsabilità e lungimiranza, sulla base delle conoscenze tecniche e scientifiche. I progetti che presentiamo per accedere ai finanziamenti del Pnrr sono mirati a conseguire gli obiettivi che la Regione si pone, adottando soluzioni efficaci e innovative, rendendo il servizio di gestione integrata dei rifiuti sempre più efficiente e sostenibile”.

L’Umbria prova a chiedere un decimo delle risorse stanziate

“L’Umbria – ha rimarcato il vicepresidente Morroni – concorre ai bandi del Mite con progetti per circa un decimo delle risorse complessive stanziate, pari a un miliardo e mezzo di euro. Tessere di un mosaico che contribuiscono a comporre l’immagine che intendiamo dare alla nostra regione, con un’accelerazione dell’incremento della raccolta differenziata e del recupero di materia ed energia. Uno sforzo progettuale che testimonia la volontà e l’impegno della Giunta regionale perché si intraprenda una strada virtuosa, superando la situazione di arretratezza e recuperando i ritardi di anni”.

Certo, visto che il “peso” dell’Umbria è di circa l’1,5% del totale nazionale, anche nel caso venisse premiata la migliore progettualità, c’è il rischio concreto di avere accesso ad una quota ben minore delle risorse richieste. L’Umbria, comunque, ci prova. Confidando magari in altre forme di finanziamento per quei progetti che resteranno fuori dal Pnrr.

“Ci proponiamo di diventare una regione capace di competere con i Paesi più evoluti del Nord Europa” – ha detto il presidente di Auri, Antonino Ruggiano, che ha sottolineato che “i 41 progetti, frutto di un lunghissimo confronto con i gestori, hanno un’elevata ipotesi di fattibilità e sono in grado di imprimere il cambiamento atteso per il sistema integrato di gestione dei rifiuti. Ora affrontiamo la valutazione da parte del Governo, che ha destinato significative risorse per l’economia circolare e che premia, in particolare, il pregio dei progetti, su cui siamo pronti a misurarci”.

“L’Umbria si presenta al Mite con un pacchetto organico di interventi, che permetterà di raggiungere gli obiettivi della nuova pianificazione e chiudere il ciclo dei rifiuti” ha poi rilevato il direttore regionale a Governo del Territorio e Ambiente, Stefano Nodessi Proietti.

Gli interventi

Tre le linee di intervento: la Linea A per il miglioramento e meccanizzazione della rete di raccolta differenziata dei rifiuti urbani, la Linea B per l’ammodernamento (anche con ampliamento di impianti esistenti) e la realizzazione di nuovi impianti di trattamento/riciclo dei rifiuti urbani provenienti dalla raccolta differenziata, la Linea C per l’ammodernamento (anche con ampliamento di impianti esistenti) e realizzazione di nuovi impianti innovativi di trattamento/riciclaggio per lo smaltimento di materiali assorbenti ad uso personale (PAD), i fanghi di acque reflue, i rifiuti di pelletteria e i rifiuti tessili.

Obiettivo: non portare più rifiuti fuori regione

Sugli specifici interventi si è soffermato il direttore di Auri, Giuseppe Rossi. “Si punta alla creazione di una rete pubblica di impianti – ha detto – con una visione strategica regionale. Un sistema di impianti pubblici dove esercitare attività di pianificazione, grazie al quale saranno evitate crisi come quella del 2018, in cui l’Umbria importava rifiuti da altre regioni ma era costretta a esportare parte di quelli prodotti sul proprio territorio”.

Il termovalorizzatore

Un piano nel quale è compatibile anche la presenza di un termovalorizzatore. Progetto al di fuori di quelli del Pnrr. Per il quale si stanno valutando le aree idonee e anche il soggetto privato che può realizzarlo.

Il direttore Rossi ha evidenziato, fra i progetti, quello innovativo inserito nella Linea d’intervento C, per la realizzazione di “un impianto di valenza regionale, proposto su Perugia, per il recupero di Pad, tarato sulle esigenze umbre, che eviterà il conferimento in discarica di 5mila tonnellate di pannolini e altri prodotti sanitari assorbenti all’anno”.

I 41 progetti, dopo che già la Giunta regionale ne ha attestato la coerenza con la pianificazione vigente e in fieri, verranno domani approvati dall’Auri in via definitiva e presentati al Ministero della Transizione ecologica.

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