Città di Castello

Playground chiuso da 180 giorni “Deve tornare aperto e libero per tutti”

Il Playground di Città di Castello – il “campino da basket” nei pressi dell’Istituto Cavallotti – chiuso da 180 giorni.

A ottobre 2021 è infatti scaduta la convenzione firmata nel 2012 tra Provincia di Perugia e Città di Castello Basket, che sanciva la definitiva concessione in comodato gratuito per 9 anni dell’area all’associazione sportiva del presidente Sandro Renghi.

Proprio quest’ultimo, di recente, si sta muovendo per cercare di riaprire la struttura, anche se le sollecitazioni all’Ente provinciale per ora sono cadute nel vuoto. “Non è importante che sia gestito da noi – ha detto Renghi – ma che sia aperto e libero per tutti i ragazzi e non come al solito un recinto a pagamento per pochi”.


Città di Castello Basket, progetto di recupero Playground menzionato da ‘Corriere della Sera’


A riprova che il Playground è sempre stato molto apprezzato dai giovani sportivi è il fatto che, nonostante l’area sia attualmente chiusa e senza manutenzione da ormai 6 mesi, gli amanti della pallacanestro continuino a usufruirne scavalcando il cancello, esponendosi di fatto a tutti i rischi del caso.

Diverse sono le cose che non siamo riusciti a fare e che potrebbero essere fatte in futuro – ha aggiunto Renghi –: sistemare il parco antistante con delle panchine, posizionare una piccola tribuna, abbellire la zona con altre piante. Ma si potrebbe anche completare e rendere funzionante l’impianto elettrico per poter far giocare in notturna i ragazzi nelle calde estati cittadine. Mai come ora possiamo capire l’importanza sociale e aggregativa di uno spazio all’aperto, protetto ed efficiente. Se ce lo chiederanno noi siamo a disposizione per lavorarci, altrimenti speriamo lo faccia chi verrà dopo di noi”.

Il Playground fu inaugurato nel 2013 e sorse dalle ceneri di un vecchio campo di tennis in disuso da 25 anni, con alberi e strutture cadenti impraticabili. Il Città di Castello Basket riuscì a recuperarlo e renderlo aperto a tutti liberamente 24 ore su 24, tutti i giorni, gestendolo quotidianamente con il volontariato dei genitori. L’associazione tifernate, negli anni, ha raccolto e usato circa 45 mila euro per risistemare la struttura e metterla a disposizione di tutti.