“Il ministro Tremonti – afferma in una nota Andrea Lignani Marchesani (Cdl per l'Umbria) – farà pagare realmente chi guadagna, talvolta in maniera parassitaria sulla pelle dei ceti deboli, alla faccia di chi due anni fa ha esposto manifesti con la dicitura ‘anche i ricchi piangano', con il pessimo risultato però di impoverire le fasce più disagiate della Società”. Quella del Governo Berlusconi, secondo Lignani Marchesani, è “una strategia di sviluppo che si contrappone in maniera radicale alla strategia della ‘miseria' perseguita dal Governo Prodi”. “Reinvestire in servizi sociali i maggiori proventi derivanti dalla maggiore pressione fiscale per assicurazioni, banche e petrolieri – sostiene il capogruppo Cdl per l'Umbria – è una filosofia che sarebbe piaciuta al grande poeta Ezra Pound, ispiratore sia dei giovani di destra del dopoguerra sia dei più grandi esponenti della ‘Beat Generation' d'oltreoceano degli anni '60, e che pagò con il manicomio criminale la sua ferma avversione all'usura, al mercatismo e alla massificazione. Chi, come la destra sociale e popolare, ha sempre perseguito questi valori – continua – non può che essere soddisfatto”.Andrea Lignani Marchesani spiega che “l'abolizione dell'Ici sulla prima casa sottende infatti ad un rinnovato patto di cittadinanza, basato non su di un concetto astratto di derivazione illuminista, ma su di un contesto di appartenenza comunitaria; la conseguente manovra economica di Tremonti fa tramontare il concetto di ‘classe sociale' e si basa fondamentalmente sull'interesse nazionale. Con la prossima Finanziaria – prosegue Lignani Marchesani – si aprirà quindi una grande stagione di modernizzazione, basata però sulla tradizione popolare italiana, che saprà coniugare sviluppo e solidarietà sociale con l'incremento di rinnovate qualità competitive e liberando tutte le energie del lavoro italiano. Starà alla nostra Regione, intesa non solo come istituzioni, ma anche come comunità diffusa di categorie e rappresentanze, saper interpretare questa occasione, non con le solite rivendicazioni ideologiche, ma compartecipando, anche con i necessari sacrifici (che però colpiranno prevalentemente sacche clientelari), a questo grande progetto”.