Città di Castello

Più sicura, moderna e “green”, inaugurata la nuova scuola d’infanzia Montedoro

Sicura, più bella, moderna ma soprattutto green. La nuova scuola dell’infanzia di Montedoro, inaugurata stamattina (9 novembre), è infatti un edificio con classificazione nZEB (nearly Zero Energy Building), in grado di produrre autonomamente da fonti rinnovabili l’energia necessaria al proprio fabbisogno per riscaldamento, illuminazione e alimentazione elettrica, ma è anche una struttura che pensa alla salute e al benessere di bambini e personale scolastico.

La grande aiuola interna collocata nell’atrio ospita un “Giardino d’Inverno”, adornato con piante che purificano gli ambienti, metabolizzando le componenti presenti nell’aria e assorbendo pure le onde elettromagnetiche. Un’oasi di benessere sulla quale sono presenti pure piante di banano trapiantate dal giardino di palazzo Corsi (sede della Polizia municipale in via XI settembre), che offriranno ai bambini frutta a km zero, da cogliere e gustare a ricreazione.

Per i lavori di adeguamento sismico ed efficientamento energetico sono stati investiti 1 milione e 200 mila euro, di cui 80.000 a carico del Comune e 377.290 di contributo G.S.E. (Gestore Servizi Energetici). “Siamo orgogliosi e felici di aver restituito alla comunità del quartiere San Pio un edificio simbolo dell’impegno dell’amministrazione comunale nella riqualificazione scolastica: questa scuola infatti è pensata per i bambini, efficiente dal punto di vista energetico e con tante accortezze e particolari che guardano al benessere di chi trascorre qui gran parte della propria giornata”, hanno sottolineato il sindaco di Città di Castello Luca Secondi, l’assessore ai Lavori Pubblici Riccardo Carletti e l’assessore ai Servizi Educativi Letizia Guerri.

Circondati dai bambini con le famiglie e dal personale scolastico, gli amministratori hanno tagliato il nastro alla presenza del vicesindaco Giuseppe Bernicchi, dell’assessore Mauro Mariangeli, della dirigente scolastica del I Circolo Didattico San Filippo Silvia Ghigi, con l’ambassador di Indire Massimo Belardinelli e il presidente della Comunità Educante Luigi Marinelli. “Investire sulla scuola significa investire sulle nuove generazionihanno rimarcato Secondi, Carletti e Guerri, nel ricordare come “l’amministrazione abbia fatto sul quartiere di San Pio investimenti significativi per garantire edifici scolastici moderni e all’altezza, dalla scuola primaria a quella dell’infanzia fino all’asilo nido Coccinella, che contiamo di riaprire a inizio 2024”. Il sindaco ha poi annunciato che saranno investiti anche 15.000 euro in più per la sistemazione dell’area verde circostante la scuola di Montedoro.

Questa scuola ci piace molto e siamo davvero contenti delle soluzioni tecniche adottate guardando ai bambini e alla qualità dell’attività didattica”, commenta la dirigente scolastica Silvia Ghigi, evidenziando come sia stata data “attuazione concreta all’idea innovativa dello spazio come terzo educatore, che l’amministrazione comunale ha condiviso con tutte le componenti scolastiche, sviluppando la filosofia sperimentale di INDIRE. L’intervento compiuto sull’edificio, che ha dato attuazione a linee guida di ultima generazione come “l’arcipelago esperienziale che suddivide gli ambienti educativi in tanti luoghi a tema per la didattica, sarà un progetto pilota che lo stesso ente nazionale di ricerca proporrà a livello nazionale.

I lavori che hanno interessato la scuola – condotti da Novedil di Terni su progetto degli studi tecnici Città Futura e Sipro – hanno riguardato la demolizione e ricostruzione, con l’obiettivo di ridurre la vulnerabilità sismica, aumentarne la sicurezza e superare criticità nella distribuzione di ambienti interni con una nuova organizzazione di spazi. Le aule hanno collegamento diretto con l’esterno attraverso un nuovo porticato senza barriere architettoniche. L’efficientamento energetico è stato il cuore del progetto: l’edificio è ora dotato di pannelli fotovoltaici per alimentare l’impianto elettrico ed è in grado di autoprodurre energia necessaria ad alimentare quest’ultimo e l’impianto di riscaldamento. La scuola ha un consumo minimo di energia per la climatizzazione (è stato realizzato un cappotto termico e sono stati sostituiti gli infissi) e per la produzione di acqua calda, ventilazione e illuminazione, interamente a led.