Il servizio di Cardiologia Pediatrica del S. Maria della Misericordia, ora svolto in spazi più ampi e con nuovi arredi al piano -1 del blocco “L”, considerata una richiesta sempre crescente di prestazioni, si è dotato di nuove apparecchiature, con un incremento di attività , che viene reso possibile grazie alla collaborazione con la struttura complessa di Cardiologia diretta dal dottor Claudio Cavallini.
L’occasione per presentare la riorganizzazione del servizio ambulatoriale è stata la cerimonia di donazione di alcune apparecchiature- un cicloergometro, due saturimetri e due lettini- da parte della AULCI ( associazione umbra per la lotta alle cardiopatie infantili).
Strumentazione donata con il supporto di Unicredit e della Polisportiva Prepo, rappresentate dal management Daniela Taschini, Mario Giogli, Fabrizio Barbetti e Filippo Rapo per la società sportiva.
“Obbiettivo del servizio è quello di fornire consulenza e diagnosi qualificata alle unità operative di pediatria, neonatologia, terapia intensiva neonatale e ostetricia e rispondere alla domanda di consulenza del territorio regionale. Nel 2019 saranno effettuate oltre 3000 mila prestazioni “, ha sottolineato la dott.ssa Stefania Troiani coordinatrice del servizio e responsabile della Unità di Terapia Intensiva Neonatale dell’ Azienda ospedaliera dei Perugia. “L’evento di oggi sancisce una svolta importante per fronteggiare le richieste delle famiglie con una offerta sempre più qualificata anche grazie alla tecnologia di cui ci siamo dotati”.
Sulla complessità della gestione del paziente pediatrico critico e con cardiopatia congenita si è soffermato il dottor Cavallini, che ha sottolineato “la necessità di una formazione continua da parte dei professionisti e sullo impegno che la Regione dovrà assumersi nel sostenere il progetto dopo il finanziamento messo erogato dall’AULCI”.
Alla semplice cerimonia è intervenuto anche il commissario straordinario dell’ospedale Antonio Onnis: “Debbo confessare che in questa prima e delicata fase del mio mandato ho ricevuto una bella carica dalla attività del volontariato; conosco altre realtà italiane e sono felicemente sorpreso per l’attivismo e i progetti che ci vengono costantemente proposti ”.
Onnis, come riferisce una nota dell’ospedale, ha anche sottolineato come negli incontri fin qui con la gran parte del personale di aver riscontrato che “molti operatori desiderano fare più di quanto già fanno, ed anche questo loro desiderio è molto incoraggiante”.