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Pista di pattinaggio su Corso Vannucci / In ballo anche la Soprintendenza

C’era una volta uno studentato. C’era una volta perchè non c’è più, neppure l’idea di farlo. Pare fosse troppo asincrona con il calo degli studenti a Perugia, pare non ce ne fosse più bisogno, nonostante progetti varati e appalti vinti. Pare poi intralciasse troppo la vista della Chiesa dei Templari e della famosa strada delle lavandaie. Proprio lì dove da tempo campeggia un bel bar, per il quale qualcuno ha anche sperato nell’installazione di un dehors. Di questi tempi la nebbia che compare a Perugia misteriosamente come in una Twin Peaks italiana deve aver offuscato la mente di molti, politici e non. In fondo ci apprestiamo a fronteggiare l’inverno più freddo degli ultimi 30 anni, e allora Perugia non può essere da meno e deve assolutamente dotarsi di una pista di pattinaggio. Dove? In pieno centro, su Corso Vannucci, di fronte al Teatro del Pavone. Qualcuno ricorderà altre storie che hanno accompagnato la neonata giunta di centrodestra nel corso della sua breve vita: così il palco in Piazza IV Novembre per il concerto di Ferragosto proprio non ci poteva stare, perchè distrurba troppo l’architettura perugina. Meglio la festa per i bambini organizzata qualche tempo dopo, piena di striscioni e multinazionali un pò ovunque per il corso.

Cosa c’entrerà una pista di pattinaggio con uno studentato mai costruito e un palco non più installato? A suggerirlo è lo stesso segretario regionale del Pd, Giacomo Leonelli, il quale si pronuncia sulla polemica che sta attraversando i salotti buoni e meno buoni dell’acropoli perugina, come qualcuno già tempo fa “osò” descrivere. “Benvenuti in Corso Vannucci – scrive Leonelli -. Anche se io tutta questa polemica con la giunta comunale sinceramente mica la capisco: scusate (e lo dico senza vena polemica) ma da una giunta di centrodestra che pretendevate un caffè letterario con le poesie francesi? Nella Milano di Letizia Moratti la pista di pattinaggio era un must. Piuttosto il vicesindaco Barelli, già storico presidente di Italia Nostra (in tutta Italia contraria) che ne pensa? Ps voglio chiarire: personalmente non sono aprioristicamente contrario. Penso solo che andrebbero messe in luoghi meno “storici”. Dopodiché permettetemi, la contraddizione con le battaglie fatte dal vicesindaco in questi anni c’è tutta“.

In ballo la Soprintendenza – Ma la storia non finisce qui, e dal Pd si mobilita anche Mencaroni, che invia una lettera alla Soprintendenza: “Gentile Soprintendente, – si legge – con la presente sono a chiederLe se i Suoi uffici hanno rilasciato recentemente autorizzazioni al Comune di Perugia o a privati in merito alla gestione di importanti spazi dall’elevato valore storico, paesaggistico ed architettonico dell’acropoli perugina. In particolare, mi riferisco all’enorme struttura che sarà adibita a “pista di pattinaggio su ghiaccio”, collocata al centro di Piazza della Repubblica, che ostruisce completamente la vista del Teatro del Pavone, nonchè al “motore refrigerante” che permetterà il funzionamento della stessa, posto quasi ad ostruire Via Bonazzi, dall’aspetto estetico piuttosto svilente per la piazza ed il cui meccanismo produce notevole inquinamento acustico 24 ore su 24. Oltre a quest’enorme struttura, balza agli occhi la realizzazione del “Mercatino di Natale”, costituito da strutture maggiormente adatte a sagre paesane che a Piazza IV Novembre. Ad ulteriore svilimento del centro storico, dopo le recenti modifiche della viabilità, stiamo assistendo ad un notevole incremento del traffico di veicoli e mezzi pesanti lungo Corso Vannucci. Le chiedo se, anche in questo caso, il Comune di Perugia abbia provveduto a chiedere un Suo parere rispetto alla sostenibilità di un tale volume di traffico.”

Staremo ora a vedere quanta gente questa pista di pattinaggio porterà in centro, se è la stessa peruginità che si lamenta del costo e della scarsità dei parcheggi, del prezzo del minimetrò, della sicurezza del centro, o se sarà il cambiamento dell’offerta “culturale” a fare la differenza. Se ai teatri, ai festival e alla bellezza di un centro storico, dunque, preferiremo ricchi premi, cotillon e baracconi artificiali.

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