Risale ormai al 2016 ma la pista ciclabile di Via Leonardo da Vinci, a Gubbio, non ha mai smesso di far discutere. Fin dal suo progetto esecutivo, risalente addirittura al 2014, è stata al centro del dibattito cittadino e politico riguardo la sua funzionalità (scambiata per un parcheggio) ma soprattutto – dice la Lega – “a come sono stati gestiti e spesi dalle varie Amministrazioni i 335.000 euro di fondi ministeriali e comunali“.
La questione è stata riportata in Consiglio, per l’ennesima volta, da Michele Carini (Lega Gubbio) che in aula ha fatto presente: “Se da un lato nel 2016 venne approvato, con apposito provvedimento dirigenziale, lo stato finale dei lavori e il relativo Certificato di Regolare Esecuzione, dall’altro, nonostante un nostro specifico accesso agli atti, non ci è stata fornita nessuna documentazione che vada ad inserire tale pista nella circolazione stradale e ne attesti la piena operatività”.
Il consigliere di opposizione ha poi aggiunto come “le sole 32 sanzioni rilevate per occupazione illegittima della pista nei primi 7 sette mesi del 2022 evidenzino proprio questa anomalia, in quanto giornalmente assistiamo ad una occupazione indebita del tracciato”. Carini ha così chiesto “se la pista ciclabile sia finita o regolare, e se sia stata inserita nella circolazione stradale. L’amministrazione dovrebbe sapere che se i lavori non sono conclusi le multe rilevate non sono regolari; viceversa se la pista è stata collaudata deve essere inserita nella circolazione stradale prevedendone anche l’apposita segnaletica”.
All’interpellanza ha risposto il vicesindaco e assessore all’Urbanistica Alessia Tasso, sottolineando come quello della pista ciclabile sia “un progetto che viene da lontano, che quando ci siamo insediati nel 2014 risultava già cofinanziato dal Comune e in una fase avanzata. L’amministrazione precedente la nostra – guidata dal sindaco Guerrini – fece una variante per spostare il percorso di questa pista ciclabile dall’area del Teatro Romano in via Leonardo Da Vinci, presentando poi il progetto esecutivo e mettendo a bilancio le somme per il cofinanziamento. La scelta della viabilità di via Da Vinci era stata fatta sulla base del grande flusso di traffico quotidiano nella zona per la presenza di impianti sportivi, scolastici e attività commerciali, non soltanto legato alle auto ma anche ai mezzi pesanti, con un problema di sicurezza piuttosto importante”.
“Quest’opera pubblica – assicura Tasso – dal punto di vista formale, legato sia alla sicurezza che al collaudo è a tutti gli effetti regolare. L’infrastruttura viene però utilizzata come spazio per la sosta in maniera impropria e pertanto vengono fatte multe quando i vigili si trovano in zona o vengono chiamati. E questo ci spinge a fare delle valutazioni: a breve arriverà in Consiglio il Piano mobilità sostenibile per andare anche a dare indirizzi concreti per l’introduzione di un senso unico nella parte alta di via Da Vinci questo per rendere più sicura la viabilità e scongiurare il continuo passaggio di mezzi pesanti nella zona (che peraltro ha un‘alta incidentalità)”.
“E’ chiaro che come amministrazione dovremmo mettere mano alla riorganizzazione del traffico – ha aggiunto la vicesindaco – cercando di andare a separare in maniera ancora più netta e delineata gli spazi per la sosta, pedonali e ciclabili. Dal momento in cui è stata aperta la bretella dei pompieri, e quindi il prolungamento di via Michelangelo, siamo nelle condizioni di poter introdurre questo senso unico, sollecitato anche dalla Pro Loco di Madonna del Ponte. Nei prossimi giorni il Consiglio ne discuterà ancora per cui quando verrà introdotta la modifica della viabilità – sia un senso unico o un divieto di transito per mezzi pesanti – verranno fatti tutti gli atti conseguenti anche dal punto di vista delle ordinanze sul traffico, con l’introduzione formale e sostanziale della pista ciclabile lungo quel tracciato”.
“Grazie all’assessore per avermi in sostanza detto che la pista ciclabile ad oggi vada ancora collaudata – ha risposto Carini in sede di replica – perché se verrà fatto questo documento dopo la riorganizzazione della viabilità in via Da Vinci e prodotti gli atti per inserirla nella circolazione stradale significa che non c’è ancora, altrimenti questo tipo di documento sarebbe già stato prodotto. Penso sia una cosa gravissima ciò che è stato detto, ovvero quello che io ho capito, perché c’è veramente una infrastruttura che non è stata collaudata e inserita nel traffico veicolare. Non si può dare la responsabilità agli altri sindaci, ognuno deve assumersi le proprie…”.