La pista ciclabile del Trasimeno è uno di quegli argomenti che sembra non aver mai fine, del resto il suo percorso non è ancora ultimato in alcuni tratti mentre altri si trovano sott’acqua a causa dell’innalzamento del livello del lago.
Il servizio della tv tedesca continua a far discutere. A far discutere in questi giorni il botta-risposta tra Pierino Bernardini, consigliere comunale di Forza Italia e il sindaco di Castiglione del Lago, Sergio Batino, che ha così replicato alle polemiche rilanciate sulla pista ciclabile e sulla vicenda del servizio andato in onda sulla televisione tedesca ARD a luglio 2014. “Al momento non ci risultano in corso controlli o ispezioni da parte dell’Unione Europea sulla vicenda della pista ciclabile allagata nel tratto Castiglione-Borghetto. La lettera del pool di avvocati incaricati da questa amministrazione era corretta e rispondeva esattamente alle nostre richieste: essa riguardava solamente la parte del servizio che sosteneva la non balneabilità del Trasimeno e in generale l’insufficiente stato di salute del lago. Lo scorso anno e ancor più ora nel 2015 il Trasimeno è bellissimo, pulito, balneabile e gode di ottima salute. Inviterei il consigliere Bernardini a non usare l’immagine del territorio per attaccarci”.
Il completamento della pista. E infatti il lago è in ottima salute, ma la pista è purtroppo (o per fortuna, considerando il buon livello idrometrico) ancora sott’acqua in alcuni tratti. Ma la novità è che la pista sarebbe finalmente in fase di completamento nella tratta mancante da Magione a Castiglione del Lago passando per Panicale. Sulla carta il progetto prevedrebbe la realizzazione di un percorso (al momento non esistente) ai limiti del canneto.
Un nuovo progetto? La preoccupazione è che diversi terreni verrebbero espropriati e tagliati letteralmente in due dalla nuova pista. E allora perché non realizzarla parallelamente alla strada provinciale? E’ l’idea che circola in queste ore e che avrebbe già trovato sponda nel nuovo Soprintendente ma contrarietà in altri uffici, dove avrebbero detto “un progetto c’è e va rispettato”. Il progetto, lo ricordiamo è lo stesso al quale venne dato l’ok nella consapevolezza che si andava a realizzare sotto il livello dello zero idrometrico. Salendo il livello la pista sarebbe finita sott’acqua, e così è stato.