Dopo San Bevignate e la centrale a bionasse di Pian di Massiano, Italia Nostra torna a prsentare una nuova istanza: questa volta si tratta della pista ciclabile sul Lago Trasimeno, che, secondo una loro nota, corredata da alcune foto publblicate su Facebook, è allagata. Di seguito il comunocato del movimento civile:
Italia Nostra aveva denunciato che la pista ciclabile sarebbe andata sott’acqua nel caso in cui il lago Trasimeno fosse risalito, ma nessuno prese in considerazione tale rischio e venimmo tacciati di essere contro tutto e che nemmeno le piste ciclabili ci andavano bene.
Oggi assistiamo ad un disastro ampiamente annunciato, denunciato e conosciuto, non solo da Italia Nostra ma dagli stessi enti locali che hanno approvato il progetto.
Quando ci si pone la domanda se è possibile che la pista sia stata realizzata trascurando il livello del lago, la risposta è SI.
Che la pista sarebbe stata costruita sotto lo zero idrometrico era cosa nota sin dal 17 giugno 1998 quando nel corso della riunione della conferenza di servizi la Provincia di Perugia segnalava “le problematiche riferite al livello 0 idrometrico del Lago, il raggiungimento del quale provocherebbe in alcuni tratti l’allagamento della pista in progetto”.
Alla riunione erano presenti, oltre alla Provincia di Perugia, il Comune di Castiglione del Lago, il Comune di Tuoro sul Trasimeno, l’Autorità di Bacino del Fiume Tevere, la Soprintendenza Archeologica per l’Umbria, la Soprintendenza ai beni AA.AA.SS. dell’Umbria, la Sezione Staccata del Demanio di Perugia, la Regione dell’Umbria, la Comunità Montana Monti del Trasimeno.
Tutti questi enti erano quindi a conoscenza del pericolo che correva la pista ciclabile ma nonostante ciò il 7 ottobre 1998 la Giunta regionale della Regione Umbria ha ugualmente approvato il progetto per l’importo di L.1.100.000.000 che però non sono bastati e la pista non è stata nemmeno completata.
Italia Nostra ha ripetutamente denunciato il rischio di allagamento della pista: prima nell’ambito di una mostra fotografica sul Trasimeno al Castello di Montegualandro di Tuoro nel maggio 1999; poi con una lettera alle autorità del 15 maggio 2001; infine con diversi comunicati stampa del 2001 e 2003.
L’allagamento della pista ciclabile non è quindi una sorpresa, ma un fatto ampiamente conosciuto e denunciato.