E’ una battaglia senza esclusione di colpi quella che ruota attorno alle sorti della piscina comunale di Spoleto. Il primo capitolo si era consumato alla fine di marzo, quando la gara d’appalto che avrebbe dovuto decidere il futuro gestore dell’impianto fu invalidata per il “venir meno dei principi di libera concorrenza”. Secondo la commissione giudicante, infatti, i progetti tecnici dei due soggetti rimasti in lizza, la Spoleto Nuoto e la Cooperativa Gestione Centro Sport, risultavano troppo simili, addirittura identici in alcuni punti. Nessuna delle parti in causa ha però deciso di accettare passivamente la decisione del Comune. Ecco allora il secondo capitolo della controversia, quello dei ricorsi al Tribunale Amministrativo Regionale (TAR). Tanto la Spoleto Nuoto, rappresentata dall’avvocato Conti, che la Cooperativa Gestione Centro Sport, difesa dall’avvocato Loreti, hanno impugnato il provvedimento di esclusione. Ovvia ed immediata è stata la risposta del Comune che, si legge in un documento pubblicato all’albo pretorio, “ritenuta l’infondatezza delle pretese avanzate dalle ricorrenti (…) intende costituirsi nei giudizi promossi dinanzi al TAR dell’Umbria”.
Ieri, il terzo capitolo della saga. Il Tribunale Amministrativo ha respinto il ricorso della Spoleto Nuoto, riconoscendo implicitamente la bontà delle motivazioni che spinsero la commissione ad annullare la gara. E’ fissata per il prossimo 6 giugno, invece, l’udienza in merito al ricorso della Cooperativa Gestione Centro Sport, attuale gestore della piscina. La bocciatura del primo ricorso segna un punto a favore dell’amministrazione comunale, che pare intenzionata a predisporre un nuovo bando di gara nel minor tempo possibile, tenendo ovviamente conto dei tempi tecnici, con criteri che potrebbero avvicinarsi al modello del project financing, di cui si parla ormai da anni ma che a tutt'oggi non ha ancora trovato riscontri positivi a Spoleto.
(Nella foto gli atleti della nazionale italiana durante il meeting 2011)