Città di Castello

Piscina comunale, dopo 42 anni lavori di riqualificazione per oltre 1,3 milioni

Dopo oltre 40 anni la piscina comunale di Città di Castello sarà completamente riqualificata con un investimento complessivo di 1 milione 314 mila euro.

La Regione Umbria ha inserito l’opera di manutenzione straordinaria del complesso sportivo – proposto dal Comune – tra i lavori che saranno finanziati con le risorse del Por-Fesr 2021-2027, nell’ambito del bando per il supporto a interventi di efficientamento energetico, produzione energia da fonti rinnovabili e prevenzione rischio sismico degli impianti sportivi pubblici. L’amministrazione tifernate contribuirà all’investimento con il cofinanziamento mediante risorse proprie per 314.761 euro (24% del totale).

Realizzata nel 1982, la piscina comunale si rifarà dunque il look con l’obiettivo di ammodernare l’intero complesso e renderlo ancora più funzionale alle esigenze dell’utenza e necessità gestionali. Il progetto di riqualificazione, redatto da un team di tecnici incaricato da Polisport e avallato per quanto di competenza dal Coni Umbria, punta all’efficientamento energetico, sfruttando fonti rinnovabili, e alla prevenzione del rischio sismico.

La nuova piscina comunale risparmierà oltre il 30% di energia rispetto a ora, tramite un cappotto esterno, un impianto di riscaldamento di ultima generazione e l’installazione di una coperta isotermica per chiudere la superficie superiore della vasca interna, che diminuirà le dispersioni termiche dell’invaso. La produzione di energia elettrica necessaria ad alimentare le pompe di calore per il riscaldamento dell’impianto sarà ottenuta attraverso un sistema fotovoltaico.

Sotto il profilo sismico l’immobile sarà migliorato con interventi di consolidamento generale che permetteranno di ridurre l’indice di rischio dell’edificio. Infine verranno eseguite le opere necessarie a perfezionare il funzionamento di vasche e locali tecnici collegati.

Non sono stati ancora resi noti i tempi e la data di inizio dell’intera opera di riqualificazione, che potrebbe sicuramente prevedere un periodo di chiusura dell’intero impianto. Probabilmente, però, per evitare il disagio che andrebbe a colpire migliaia di utenti (se ne registrano una media di 2000 a settimana), si potrebbe procedere per singoli step.