Categorie: Cultura & Spettacolo Umbria | Italia | Mondo

“PISCIA D’ARTISTA”, E’ CACCIA ALLA CAMICIA DI SGARBI, MA LE “OPERE” SONO 2 (Foto – Commenta)

Carlo Ceraso
E’ caccia aperta alla camicia di Vittorio Sgarbi dopo il lancio del “piscio d’artista” da parte di Marina Ripa di Meana che, a suo dire, si è voluta così vendicare di alcune affermazioni fatte dal noto critico in occasione della recente Biennale di Venezia (dalla quale Sgarbi ha fatto rimuovere una foto che ritraeva i coniugi Ripa di Meana con Moravia). Sembra incredibile ma è proprio così: da ieri, a quanto risulta a Tuttoggi.info, è cominciata una vera e propria caccia all’indumento, anche con metodi non proprio ortodossi.
Gli acquirenti – al Festival dei 2 Mondi è arrivata una mail in cui si chiedono informazioni su come poter acquistare la camicia celeste che indossava Sgarbi al momento del lancio, immortalato dalle telecamere del Tgcom e della giornalista spoletina Gabriella Ermini. Bocche cucite nello staff del presidente e direttore artistico Giorgio Ferrara, ma la notizia della mail sta ormai facendo il giro degli ambienti festivalieri. A scriverla sarebbe stato (il condizionale è d’obbligo) l’artista iraqeno Fadhil, conosciuto a livello internazionale per il suo impegno artistico e civile.
La mazzetta al portiere – c’è anche chi ha osato di più, come una coppia di mezza età che ha atteso, all’uscita del turno di lavoro, l’addetto alla reception del noto albergo Clitunno, dove Sgarbi risiede. La donna ha preso alla larga il discorso per arrivare poi al motivo dell’inaspettato incontro: “mi faccia avere la camicia di Sgarbi, gliela pagherò bene”. Alem, il receptionist, capita l’antifona, ha mandato al diavolo i due ed è corso a riferire subito tutto ai titolari dell’Hotel.
Sgarbi “l’ho fatta lavare” – nessuno sa che fine abbia fatto la camicia, ammesso che la si voglia davvero considerare una “prova d’artista”. Non resta che chiederlo al malcapitato Sgarbi: “ci mancherebbe pure che la tengo – ha detto al telefonino, raggiunto da TO® -, l’ho mandata a far lavare, non so neanche che fine abbia fatto”.
La gonna – dunque l’opera della Ripa di Meana è andata “persa”, cancellata miserabilmente dal sapone e dagli additivi di una lavatrice. Ma c’è una seconda ‘opera’ di cui neanche la moglie di Carlo Ripa di Meana poteva immaginare l’esistenza. E’ la gonna bianca che indossava la giornalista Gabriella Ermini al momento dell’irruzione (nel fermo immagine tratto da Tgcom, guarda il video). Gli schizzi della “piscia d’artista” l’hanno centrata in pieno. “Con Vittorio abbiamo annusato i nostri rispettivi indumenti, non emanavano alcun odore” dice la vispa Gabriella a Tuttoggi.info “immagino sia stato thè. “No, non l’ho fatta ancora lavare – dice a TO – perché non ne ho avuto tempo, lo sai meglio di me che durante i Festival non c’è mai un secondo per respirare. Se la vendo? Perché c’è chi può essere interessato?”.
Il valore – difficile quantificare il “gesto” della Ripa di Meana. L’ex protagonista de La Fattoria indubbiamente si è ispirata al precedente artistico (stavolta sì) di Manzoni, che nel 1961 realizzò la celebre “merda d’artista”, 90 barattoli, numerati e sigillati, presenti in diverse collezioni d’arte (dal Tate Modern londinese, al napoletano Museo d’arte contemporanea Donnaregina). Il valore? Sui 30mila euro, anche se il 23 maggio 2007 un collezionista ha acquistato il barattolo n. 18 da Sotheby’s a Milano alla stratosferica cifra di 124.000 euro. Ma è un Piero Manzoni, mica cotica. Pardon, “pipì”.
© Riproduzione riservata

Articolo correlato

MARINA RIPA DI MEANA TIRA A SGARBI LA “PISCIA D’ARTISTA”, SHOW AL FESTIVAL (Foto esclusiva TO®)