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Piombo, in oltre 100 zone i cacciatori rischiano incertezza e multe

Sono 103 le aree dove, all’interno delle Zone di protezione speciale (ZPS) e Zone di Conservazione Speciale (ZCS), in Umbria, potrebbero sorgere contenziosi in merito al divieto di caccia con munizioni contenenti piombo. Un’incertezza che deve essere sanata, istituendo un un catasto regionale delle aree umide presenti in ZPS e ZCS.

E’ quanto sollecita con urgenza il consigliere della Lega Manuela Puletti, prima firmataria di un’interrogazione, sottoscritta anche dai colleghi Valerio Mancini e Marco Castellari, in cui si chiede all’assessore Morroni quali azioni intenda intraprendere per rimuovere le incertezze interpretative rimaste a seguito dell’entrata in vigore del regolamento europeo sul divieto di utilizzare munizioni con il piombo nelle aree Ramsar.

“Il problema – ricorda il consigliere Manuela Puletti – riguarda la definizione di ‘aree umide’ e conseguentemente la perimetrazione delle zone in cui vige il divieto. Problema che sembrava essere superato dalla circolare interministeriale, che però è stata annullata dal Tar del Lazio. Con la legge 136/2023, su iniziativa del Governo, sono state stabilite in maniera inequivocabile le zone dove si applica il divieto di piombo, consentendo il corretto svolgimento dell’attività venatoria nelle aree Ramsar. Tuttavia – chiarisce Puletti – resta incertezza riguardo le eventuali zone umide presenti nelle ZSC e ZPS. In Umbria – prosegue – ce ne sono, rispettivamente, 7 e 96. Aree dove potrebbero crearsi problemi interpretativi in presenza di zone umide. Portando a contenziosi e multe o comunque impedendo il libero e sereno esercizio dell’attività venatoria”.

Da qui la richiesta di un intervento risolutivo da parte dell’assessore regionale: “Vista la consistenza delle ZSC e ZPS in Umbria – è l’appello della Lega – è fondamentale intervenire, con tempestività ed efficacia, e in stretto accordo con i rappresentanti delle associazioni venatorie regionali, per scongiurare interventi limitativi e sanzioni pecuniarie a danno dei cacciatori. Per questo si chiede come e con quali tempistiche l’assessore intenda intervenire, suggerendo una ricognizione che porti all’inserimento nel catasto regionale delle zone umide in Umbria in cui vige il divieto di utilizzare munizioni con il piombo”.