E’ intitolata “Ho messo le scarpe” la seconda raccolta di poesie di Alessandro Pignatelli, giornalista e poeta che da più di dieci anni ha scelto l’Umbria per amore, dopo aver vissuto a Vercelli e a Milano.
Volume che è stato presentato a Otricoli alla cartolibreria ‘Nuvole di carta’ di Otricoli, luogo non nuovo a presentazione di romanzi e raccolte di poesie grazie all’ospitalità e alla gentilezza di Alessandra Diluvio e Martina Androni.
Nelle vesti di moderatrice e a porre domande sulla poetica di Pignatelli la giornalista Laura Proietti. Per questa presentazione, seguita da un pubblico attento e curioso, l’autore ha voluto unire i versi scritti a quelli e cantati e suonati dalla chitarra di Maura Manili, già nota in zona per la sua voce particolarmente apprezzata. A chiudere il quartetto Leonardo Giuliani, a cui è toccato il compito di recitare un paio di poesie dall’antologia di Pignatelli.
Il dibattito è stato animato dalle domande di alcuni dei presenti, al termine dell’incontro. Iniziato proprio nel segno della musica dei Modà, proseguito poi con alcuni aneddoti sulla composizione delle poesie.
“La poesia per me è come un lampo – ha detto Pignatelli a proposito delle sue fonti di ispirazione – è immediata, devi scriverla appena l’immagine ti si forma nella mente. Il racconto o il romanzo, invece, sono più come un giorno di pioggia: lunghi, ma che bagnano e toccano ugualmente il cuore di chi legge”.
La poetica dell’autore è prevalentemente malinconica: “Il mio poeta preferito? Giacomo Leopardi. Da lui ha appreso il pessimismo cosmico”, confessa. Ma con alcuni bagliori di speranza che fanno capolino nelle liriche.
Pignatelli ha fatto sapere che ha in mente un terzo libro di poesie, per chiudere la trilogia aperta nel 2021 con ‘Pensieri con gli zoccoli’. Alla domanda: “Il prossimo si chiamerà a piedi nudi?”, ha risposto scherzando: “Dipende. Se lo facciamo in estate, perché no? Altrimenti, potrebbe anche chiamarsi Ho messo gli stivali”. A proposito di scarpe, “gli zoccoli simboleggiano un po’ la villeggiatura, una vita più scanzonata. Le scarpe sono sinonimo di maggiore stabilità, che è poi quello che è successo a me negli ultimi anni, grazie anche al matrimonio”. E un romanzo? “La trama c’è, vediamo. Non è escluso che mi cimenti anche in questo genere letterario”.