Messa di insediamento per don Canzio e don Davide alla guida della nuova pievania di Cascia, dopo proteste e petizioni
Dopo le polemiche, è stato avviato nei giorni scorsi anche il cammino pastorale della Pievania di Santa Rita, che comprende le x parrocchie di Cascia, Avendita di Cascia, Civita di Cascia, Poggioprimocaso di Cascia, Poggiodomo e Monteleone di Spoleto. A guidarla, in solido, don Canzio Scarabottini – già parroco in questo territorio – e don Davide Travagli, fino a qualche settimana fa alla guida della parrocchia del Sacro Cuore, a Spoleto. Uno spostamento, il suo, che ha fatto molto discutere nella città ducale, tanto da portare a raccogliere oltre mille firme per chiedere all’arcivescovo Renato Boccardo un ripensamento in merito.
Ed una risposta alle proteste che ci sono state l’ha data il presule sabato pomeriggio nell’omelia della messa al centro di comunità di Cascia dove appunto si è dato avvio a questo nuovo corso della Chiesa locale. Come già aveva fatto qualche giorno prima in occasione dell’insediamento nella Pievania del Sacro Cuore di don Claudio Vergini al posto appunto di don Davide. In quella circostanza, infatti, monsignor Boccardo aveva spiegato: “Tante parole non state dette e scritte circa il normale trasferimento di un parroco, peraltro non il solo ad assumere un nuovo ministero nella nostra Diocesi. Avrei preferito che altrettante parole, nutrite da un autentico spirito ecclesiale (rivelatosi purtroppo debole) fossero state spese per commentare l’istituzione della Pievania e la missione affidata a tutti i membri della comunità. Interroghiamoci circa il nostro amore alla Chiesa. Per la Chiesa – dico – non per il Vescovo tale o per il prete tal altro, ma per l’unità e coesione del corpo ecclesiale, al quale particolarismi e interpretazioni strumentali della realtà continuano ad infliggere ferite dolorose”.
A Cascia, invece, (dove erano presenti anche vari parrocchiani del Sacro Cuore per “accompagnare” il loro ex parroco), l’arcivescovo prima ha illustrato la finalità della Pievania ed ha ringraziato don Canzio e don Davide per la generosità dimostrata ad intraprendere questa nuova avventura. Poi ha ribadito che “circa il progetto delle Pievanie sono state dette e scritte tante parole, fino a giungere ad affermazioni offensive nei riguardi della comunità casciana. Desidero qui chiaramente riaffermare che in Diocesi ogni comunità ha lo stesso valore e gode della stessa importanza. Non c’è differenza, infatti, tra una parrocchia di città e una di montagna; entrambe sono costituite da persone che hanno diritto di ricevere in pienezza il messaggio cristiano, indipendentemente dal loro numero e dall’età anagrafica, e al loro servizio devono essere poste le forze di cui disponiamo. A tutti è richiesta una vera conversione, che consiste nel superare il campanilismo così radicato tra di noi e interessi di parte o di territorio. Quanto ci apprestiamo a vivere è qualcosa di bello e avvincente: diventare comunità nelle quali non solo si parla, ma si esperimenta il Regno di Dio. Sono qui a tendere la mano e a chiedere collaborazione e impegno; abbiamo bisogno di cristiani gioiosi e non stanchi e lamentosi, testimoni credibili del fatto che il Vangelo può dare senso alla vita e non che si muovono secondo la logica del “si è sempre fatto così””.
Al termine della liturgia don Canzio Scarabottini ha dato il benvenuto a don Davide: “Ti auguro di vivere la bella esperienza che sto vivendo io in questa terra benedetta dalla presenza di Santa Rita. Mettiamoci al servizio delle comunità nella gioia, nella pace e nella serenità“. Don Davide dal canto suo ha detto: “Venire nella terra di Santa Rita è una grande grazia per continuare. Vengo in una zona imbevuta di fede: vi chiedo di aiutarmi a camminare sulla via della santità”.
A concelebrare la messa c’erano alcuni dei sacerdoti che affiancheranno don Canzio (che si prenderà cura in particolare di Avendita e Civita di Cascia, Poggiodomo e Monteleone di Spoleto) e don Davide (che si occuperà prevalentemente della città di Cascia e della zona di Poggioprimocaso). Si tratta di don Nolberto Cardenas Rosas, neo pro rettore del Santuario di Roccaporena, e dei padri agostiniani della basilica di Santa Rita, guidati da padre Mario De Santis. Nel territorio ci sono anche don Mahlu Hagos Desta, collaboratore pastorale del Santuario di Roccaporena fino al prossimo mese di dicembre, ed alcuni presbiteri che per età non hanno più responsabilità dirette, ma che sono preziosi per la pastorale del vasto territorio: don Elio Zocchi e don Renzo Persiani, arcipreti emeriti di Cascia; don Giuliano Medori, parroco emerito di Avendita e Poggioprimocaso di Cascia; don Saverio Saveri, parroco emerito di Poggiodomo. Alla celebrazione eucaristica erano presenti anche i sindaci del territorio.