Ecco la seconda parte dell’intervista a Pierpaola Pietrantozzi, segretario comprensoriale della Cisl di Spoleto-Foligno-Bastia che a Tuttoggi.info confida preoccupazioni e soddisfazioni legate al mondo del lavoro e dell’impresa. Dopo aver trattato quello di Foligno, oggi è la volta del comprensorio di Spoleto, di Bastia e dei Piccoli Comuni.
Cosa la preoccupa di più della città del festival?
“Spoleto è un pezzo importante del territorio che rappresento. Le sue potenzialità sono legate al turismo che va incrementato, avere simili caratteristiche in termini culturali e non solo deve impegnare tutte le forze ad uno slancio maggiore. Credo che Spoleto potrebbe essere inserita in un circuito di turismo internazionale, creando una rete con altre città a vocazione turistica. E’ una perla della nostra regione e per questo va supportata e incentivata. Certo ci sono grandi criticità come quelle nel settore industriali; penso alla Minerva, che si trova in una situazione di stallo senza apparente soluzione, alle vicende che sta interessando la Panetto e Petrelli, altro stabilimento importante che nei soli ultimi due anni ha visto un declino preoccupante. Spoleto è anche una città orientata al mondo dei servizi, delle cooperative, una ricchezza simile che, per effetto di strategie che provengono dal centro, rischiano di perdersi non solo in termini economici ma anche di professionalità. Ci sono poi da avviare e rafforzare le infrastrutture, mi riferisco alla Tre valli e al raddoppio ferroviario: essere su una linea ferroviaria strategica come quella che attraversa l’Italia e dover scontare il taglio delle fermate la dice lunga su quanto c’è da fare. Ci sono anche “eccellenze” del settore industriale e alimentare. Va nominata in senso positivo la Pozzi, quasi l’unica rimasta in questo settore, e stiamo guardando con attenzione all’insediamento dei tedeschi presso l’area industriale di Fabbreria. Accanto a queste realtà c’è una ricchezza in termini agroalimentari che vede la sua punta di diamante nella Olio Monini SpA che ci da visibilità a livello nazionale e internazionale”.
Non è invece in emergenza Bastia
“È la parte del territorio che ci fa tirare un sospiro di sollievo; non sono certo tute rose e fiori, ci sono ad esempio difficoltà nelle piccole aziende, quelle di tipo familiare che scontano maggiormente l’accesso al credito. Però è vero che qui è concentrata una buona fetta dell’industria che ‘tira’ e che sta affrontando bene l’impatto della crisi che attanaglia il Paese. Una riprova che abbiamo è se si prende visione dei bilanci comunali. Se quello di Foligno registra delle forti penalizzazioni in termini di risorse, quello di Bastia rappresenta una situazione di tranquillità dove i tagli del Centro non rappresentano un problema: indubbiamente le entrate dei contribuenti sono abbastanza sufficienti per far fronte ai problemi della municipalità. Alcune problematiche le abbiamo registrate nell’area di Santa Maria degli Angeli, mi riferisco al Centro turistico legato all’università che stava rischiando 20 professionalità di alto livello e il rischio stesso di chiusura della struttura; problematiche che si stanno risolvendo e che speriamo di mettere definitivamente alle spalle nei prossimi mesi”.
Parlare di Piccoli Comuni non significa affrontare piccoli problemi, anzi.
“Dice bene, guardiamo alla crisi della Antonio Merloni di Nocera Umbra, un comune non grande ma che ha una ricchezza importante, talmente concentrata in questa azienda da determinarne il futuro dell’intero territorio. In questi giorni si sta discutendo sulle proposte presentate, noi ci aspettiamo, e come Cisl lo abbiamo più volte sostenuto, una soluzione in continuità, perché siamo convinti che questa attività va rilanciata, puntando su produzioni più competitive, migliorando e ammodernando gli impianto: una strategica che può sicuramente portare ancora ricchezza. La partita è lunga e seguiremo tutte le fasi con la massima allerta, non ignorando anche eventuali situazioni integrative, ma decisi a puntare sul mantenimento di quel core business che questa area merita.
Altra situazione di crisi, meno grave ma da guardare con altrettanta attenzione, che si riproduce in un piccolo comune è quella della Centrale Enel di Bastardo, nel comune di Gualdo Cattaneo. Una centrale tecnologicamente datata ma non inefficiente, collocata su una dorsale che la rende strategica per alimentare l’elettrodotto che serve all’Italia centrale. Dal 2009 è stata drasticamente ridimensionata, diventando una centrale che si può accendere o spengere a seconda delle richieste del mercato: una soluzione sbagliata che punta a far invecchiare e rendere inutilizzabile l’impianto che non può sopportare gli stess derivanti dalle continue accensione e spegnimenti che una centrale più moderna meglio potrebbe sopportare. Comunque proprio in questi giorni abbiamo registrato la certificazione Aia in termini ambientali, una vittoria anche del sindacato a livello unitario. Certo spiace che in questo territorio ci siano Comitati che rispecchiano più interessi di qualcuno che l’ambiente e che non perdono occasione di creare zizzania”.
“C’è poi tutta la zona di Trevi, Campello…che hanno nelle loro periferie qualche esperienza positiva in termini industriali ma che hanno i loro punti di forza nelle eccellenze agroalimentari e turistiche. Sulla Valnerina qualche riflessione va fatta, specie in termini di turismo integrato. C’è la necessita di approcciare il problema con mentalità più aperte, in chiave moderna e molto meno campanilistiche”.
Carlo Ceraso
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