Gubbio e Gualdo

Piccole attività economiche in crisi, arriva il sostegno della Diocesi di Gubbio

Nei mesi di pandemia più difficili dal punto di vista socio-economico la Diocesi di Gubbio ha ricevuto tante richieste di aiuto, soprattutto attraverso la rete Caritas, da parte di chi non riusciva a reggere il colpo tra perdita del lavoro, lunghi periodi di chiusura, attività economiche in stato di asfissia per il calo o l’azzeramento della produzione.

In vari casi, con le riaperture di queste ultime settimane, le aziende a conduzione familiare e le microimprese stanno faticando ad alzare di nuovo la saracinesca e a tornare alla normalità. Ci sono bollette e altri arretrati da saldare ma manca la liquidità per farlo, e allora botteghe, laboratori e negozi non riescono a ripartire come dovrebbero o potrebbero.

Ecco quindi che la Diocesi di Gubbio ha messo a punto un nuovo progetto di ascolto, accompagnamento e sostegno, sulla linea tracciata con gli interventi di #ChiesaProssima che – oltre un anno fa, a inizio pandemia – avevano supportato tantissime persone in cerca di aiuti concreti o anche solo di vicinanza e compagnia per arginare la solitudine e la disperazione.

Il nuovo impegno della Diocesi si chiama “Ripartiamo insieme! #ChiesaProssima a sostegno delle piccole attività economiche”. Bastano tre mosse semplici e veloci per chiedere un contributo a fondo perduto da parte della Chiesa eugubina: il primo colloquio per parlare del problema; un rapido approfondimento della situazione; la rendicontazione delle spese sostenute con l’aiuto degli uffici diocesani.

Si tratta di un percorso semplice e senza i tempi lunghi della burocrazia, grazie a un “fondo aperto” promosso dalla Diocesi che ha già stanziato una dotazione economica iniziale di 60 mila euro per i primi interventi destinati a piccoli imprenditori, commercianti, artigiani, agricoltori che hanno difficoltà con la ripartenza delle proprie attività.

“Questa ulteriore iniziativa della nostra Caritas diocesana – spiega il vescovo Luciano Paolucci Bedini vuole rappresentare di nuovo il segno dell’attenzione della comunità cristiana all’emergenza che stiamo vivendo. Con questo nuovo progetto, che tocca la questione del lavoro, andiamo semplicemente incontro, per quanto possibile, a quelle realtà produttive o commerciali del territorio che spesso hanno dietro una famiglia o poche persone che le portano avanti e che appunto potrebbero trovarsi in difficoltà”.

La Chiesa eugubina, nel contempo, lancia anche un appello a tutti quei soggetti – enti pubblici e altre istituzioni, imprese e privati cittadini – che possono contribuire ad ampliare il budget del progetto, per dare risposte rapide e concrete al maggior numero possibile di richieste. Per ogni informazione, chiarimento e per accedere agli aiuti basta chiamare il numero telefonico unico di #ChiesaProssima, il cellulare 3357894562. Ogni caso sarà trattato con il massimo della riservatezza e della discrezione.