Picchiarono e rapinarono imprenditore nella villa di Todi / Incastrato dal Dna uno della banda - Tuttoggi.info

Picchiarono e rapinarono imprenditore nella villa di Todi / Incastrato dal Dna uno della banda

Redazione

Picchiarono e rapinarono imprenditore nella villa di Todi / Incastrato dal Dna uno della banda

Mer, 06/11/2013 - 10:36

Condividi su:


Sa.Mi.

Il 20 novembre 2012, intorno alle ore 18.30, un commando di almeno 5 persone – tutte travisate con passamontagna, alcuni di questi armati di pistola e altri di strumenti atti ad offendere (bastoni e cacciavite) – fanno irruzione in una villa di un imprenditore, nel centro abitato di Todi. Qui, i malviventi sorprendono la moglie settantatreenne dell’imprenditore, la immobilizzano, mentre gli altri saccheggiano la casa.

La rapina – Dopo poco più di un’ora, sopraggiunge anche l’imprenditore settantanovenne il quale, appena sceso dalla sua autovettura all’interno del garage seminterrato, viene aggredito dai rapinatori che lo colpiscono violentemente, trascinandolo al piano superiore dove si trova la moglie. I malfattori fanno razzia di tutti i monili e del denaro contante presenti in casa, impossessandosi anche di diverse armi detenute regolarmente dal proprietario della casa. Dopo le 20, i rapinatori immobilizzano la coppia, legandola con nastro adesivo e rinchiudendoli in una stanza si danno alla fuga. Solo dopo qualche minuto l’imprenditore riesce a liberarsi e a dare l’allarme.

Picchiati e sequestrati – Immediatamente, i Carabinieri attuano un piano di controllo straordinario del territorio, predisponendo posti di blocco lungo le principali arterie stradali. Nell’abitazione rapinata arrivano gli investigatori della Compagnia Carabinieri di Todi e del Reparto Operativo di Perugia che, subito, si rendono conto di trovarsi sulla scena di un delitto consumato da veri esperti del crimine. Quest’ultimi, infatti, oltre che con il loro modus operandi fanno supporre che la rapina sia stata frutto di uno studio delle abitudini delle vittime, adottando ogni possibile accorgimento per non lasciare tracce, usando guanti ed asportando anche il sistema di videosorveglianza presente in casa.

Il DNA – Tuttavia, grazie soprattutto all’abilità dei Carabinieri preposti alla Sezione Investigazioni Scientifiche del Reparto Operativo di Perugia, è stato possibile rinvenire delle tracce sulle quali, successivamente, il RIS di Roma ha isolato dei precisi profili genetici. Tale risultato è stato utile ai Carabinieri impegnati nelle investigazioni che hanno confrontato uno di detti profili con il DNA di un cittadino albanese, L. M. (nato in Albania l’11.4.1982). L’esame comparativo non ha lasciato dubbi interpretativi: il DNA di L. corrisponde perfettamente con quello rinvenuto su una traccia repertata nell’abitazione di Todi.

L'arresto – A questo punto, la Procura della Repubblica di Perugia, condividendo il quadro accusatorio delineato dai Carabinieri, ha ottenuto dal GIP la misura della custodia cautelare in carcere nei confronti del citato L. M., eseguita presso la Casa Circondariale di Civitavecchia dove si trova ristretto anche per altra causa, ritenendolo responsabile dei gravi delitti di concorso in rapina aggravata, lesioni personali gravi cagionate all’imprenditore il quale ha subito l’indebolimento permanente di un occhio, sequestro di persona, porto ed detenzione illegale di armi comuni da sparo.

Il profilo dell'arrestato – Sul conto di L. si hanno le prime notizie fin dal 2002, quando entrò clandestinamente nel territorio italiano. Da allora è stato più volte arrestato o denunciato per numerosi gravi delitti quali rapine, furti in abitazioni ed estorsioni. L’ultimo episodio prima dell’esecuzione dell’ordinanza cautelare riguardante la rapina alla famiglia tuderte, risale agli inizi di agosto 2013, quando è stato sorpreso, insieme ad una donna romena, a bordo di un’autovettura di grossa cilindrata risultata rubata. In quella circostanza, L. ha tentato violentemente di sottrarsi all’arresto, cercando anche di impugnare una pistola semiautomatica contro i Carabinieri. L’arma e altro materiale rinvenuto nell’autovettura utilizzata dall’albanese sono risultati provento di diversi furti in abitazione commessi in Abruzzo e Campania. Ovviamente le indagini proseguono per assicurare alla giustizia i complici di L.

Leggi anche:

Riproduzione rsiervata

ACCEDI ALLA COMMUNITY
Leggi le Notizie senza pubblicità
ABBONATI
Scopri le Opportunità riservate alla Community

    L'associazione culturale TuttOggi è stata premiata con un importo di 25.000 euro dal Fondo a Supporto del Giornalismo Europeo - COVID-19, durante la crisi pandemica, a sostegno della realizzazione del progetto TO_3COMM

    "Innovare
    è inventare il domani
    con quello che abbiamo oggi"

    Lascia i tuoi dati per essere tra i primi ad avere accesso alla Nuova Versione più Facile da Leggere con Vantaggi e Opportunità esclusivi!


      trueCliccando sul pulsante dichiaro implicitamente di avere un’età non inferiore ai 16 anni, nonché di aver letto l’informativa sul trattamento dei dati personali come reperibile alla pagina Policy Privacy di questo sito.

      "Innovare
      è inventare il domani
      con quello che abbiamo oggi"

      Grazie per il tuo interesse.
      A breve ti invieremo una mail con maggiori informazioni per avere accesso alla nuova versione più facile da leggere con vantaggi e opportunità esclusivi!