A dare l’allarme è stata la stessa vittima, una donna ucraina del ’67, che con le sue grida di aiuto è riuscita ad attirare l’attenzione di alcuni passanti che hanno chiamato il 113. Seguendo le stesse grida, una volta giunta sul posto la Volante, i poliziotti sono riusciti a rintracciare l’abitazione dalla quale provenivano le richieste di aiuto.
All’arrivo nell’appartamento in zona Fontivegge, gli agenti hanno trovato la donna barricata nella camera da letto visibilmente terrorizzata, con una ferita ad un labbro e con segni di percosse al volto. La donna ha riferito di essere stata aggredita dal figlio rientrato a casa ubriaco. Secondo il racconto della vittima l’uomo, un ucraino dell’87 con precedenti penali, è solito abusare di alcool, che lo hanno già portato in altri casi ad eccessi d’ira scatenati per futili motivi, che si concretizzano in aggressioni sia verbali che fisiche nei suoi confronti.
Più volte minacciata di morte e picchiata, la donna ha riferito che tali abusi si protraevano ormai da un decennio. Ha poi confermato di non aver mai voluto denunciare il figlio, e di non volerlo fare neppure in quella circostanza, nonostante avesse spesso riportato lesioni e fosse stata costretta a rifugiarsi a casa di amici temendo per la propria incolumità.
Nella serata di ieri, l’ennesimo litigio per motivi di poco rilievo aveva scatenato l’aggressività dell’uomo, amplificata dal suo stato di ubriachezza: dopo averla afferrata e strattonata, l’aveva presa per i capelli e trascinata a terra continuando a picchiarla con calci e pugni. Suppellettili a terra e ciocche di capelli sul pavimento hanno confermato il racconto della donna.
A fatica la vittima era riuscita a raggiungere la propria camera e barricarsi all’interno. Passato il culmine dell’eccesso d’ira, il 37enne era andato nella propria stanza e si era messo al computer ove lo avevano trovato poco dopo i poliziotti, ancora intento ad inveire contro la donna. Dopo averlo perquisito, gli agenti lo hanno condotto in Questura.
Una volta identificato, è stato tratto in arresto per maltrattamenti in famiglia e trattenuto nelle camere di sicurezza della Questura in attesa del rito direttissimo.
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