Enrico Melasecche – Cinzia Fabrizi – Leo Venturi
Di Girolamo ha ereditato molti problemi ma altrettanti se ne sta creando e purtroppo ne sta creando alla città. La vicenda del Mercato Coperto è emblematica:
a) – su Piazza del Mercato, in questa fase di spasmodica attesa, nessuno ha chiesto interventi edilizi da parte del Comune. Ma è possibile che da settimane alcuni lati della struttura vengano utilizzati da barboni e girovaghi che dormono lì per orinare e defecare senza che il Comune alzi un dito per impedire questo scempio? Tutto questo è normale per il Sindaco?
b) – la risposta di Di Girolamo poteva andare bene qualche anno fa, ma possibile che si ostini a non riconoscere mai gli errori che anche la sua giunta ha compiuto e sta compiendo, sia dal punto di vista catastale sia da quello della gestione maldestra dei rapporti con i commercianti:
– quelli trasferiti sono stati in qualche modo turlupinati da un accordo che neanche i consiglieri comunali conoscevano e questa è la ragione del loro ricorso al TAR;
– quelli insediati in Piazza del Mercato, nell’allungamento assurdo dell’attesa, vengono trattati come paria, nessuna loro legittima richiesta viene presa in considerazione. Notiamo noncuranza e menefreghismo.
Quanto sarebbe costato pulire l’interno della struttura invece di lasciarla in balia dei topi di fogna che scorazzano di notte ma qualche volta anche di giorno? Perché il Comune non ha consentito almeno che fosse utilizzata, nell’attesa dell’inizio dei lavori, da parte dei commercianti per alcune manifestazioni che avrebbero reso questa sorta di agonia meno angosciante? Chiediamo per loro, per gli artigiani, i professionisti ed i residenti dell’area, viste anche le responsabilità del Comune, almeno un abbattimento della Tariffa Rifiuti e dell’IMU per tutti gli anni che saranno necessari a far ripartire la piazza e che avvilupperanno tutti in una bolgia, senza più parcheggi, con la polvere ed il rumore di un cantiere estremamente problematico. Ovviamente se i lavori dovessero mai partire, altrimenti si dovrà ricominciare tutto daccapo.
c) – quanto a Largo Manni la vicenda ha dell’incredibile: l’amministrazione Di Girolamo spende 1.500.000 € per realizzare una struttura che il Consiglio aveva autorizzato come provvisoria e doveva costare 350.000 €, bruciando persino i fondi per Largo Cairoli che rimane la baraccopoli di sempre! E’ uno scatolone di plastica e ferro, senza finestre, che costringe i commercianti a dover utilizzare la luce elettrica in ogni ora del giorno. Non ha il minimo isolamento:
– quando il sole arroventa la struttura metallica costringe ad accendere i condizionatori con una spesa inaccettabile;
– quando fa freddo la temperatura interna raggiunge anche i – 6 gradi. Alla faccia del risparmio energetico e della Green City!
d) – Commercialmente è stata una cattiveria mandare gli operatori in quello scatolone isolato, semplicemente perché il “Centro da favola”, il progetto fantasticato dal Comune, per illudere qualcuno, è fallito. Basta girare per Terni per rendersene conto. Chiediamo al sindaco serietà nelle risposte, autonomia culturale rispetto alla strenua difesa del passato che un gretto conservatorismo tende a mantenere. E’ troppo chiedere uno slancio che somigli al Governo Monti nell’innovazione e nel rilancio della città?