“Un giornata storica ed una svolta epocale per Città di Castello“. Ha esordito così, con un po’ di commozione, il sindaco tifernate Luciano Bacchetta, che questa mattina in Comune ha presentato l’accordo di programma per la realizzazione di Piazza Burri insieme al presidente della Fondazione Bruno Corà, al vice Rosario Salvato, all’assessore alla Cultura Michele Bettarelli e all’architetto Tiziano Sarteanesi.
“Un obiettivo che sembrava utopico, – ha dichiarato un commosso Bacchetta – Si tratta di una svolta epocale per la città dal punto di vista urbanistico, culturale, morale e di senso di appartenenza. Andiamo a realizzare un progetto che era del Maestro e delineare la terza grande piazza della città, dopo piazza Gabriotti e Matteotti. E’ un lavoro interamente realizzato dalla Fondazione con un investimento economico importante (tra i 20 e i 30 milioni di euro, ndr). La Piazza diventerà un quadro a cielo aperto“.
Con questo storico passo Città di Castello potrà finalmente diventare la Capitale dell’Arte contemporanea nel mondo
L’Alveare, ha spiegato Corà, “è dove vanno le api a depositare il miele ma, in questo caso, al posto delle api ci saranno artisti provenienti da tutto il mondo, che verranno depositare le loro idee. Inviteremo infatti giovani esordienti a presentare dei progetti, che verranno valutati e selezionati da un’apposita commissione che avrà poi il compito di metterli in atto. Un grande centro internazionale di raccolta di progettualità che tradurrà quest’ultime in opere concrete“.
L’architetto Sarteanesi, avvicinatosi al plastico della Piazza, ha illustrato alcuni dettagli tecnici. Il nuovo edificio che rimpiazzerà l’ex scuola Garibaldi sarà di 16mila metri cubi, per un’altezza massima di 20 metri, studiato per essere in armonia, alla giusta distanza e in linea con Palazzo Albizzini. La scultura del “Teatro all’aperto” avrà invece 5 arcate, un diametro di 14 metri e un’altezza di 9.
“Tutti gli strumenti che ci sono, come Pums e Prg, si stanno già mettendo al servizio di questo progetto – ha concluso Bettarelli – Ho l’onore anch’io di poter dire di aver fatto, e fare parte, di un piano epocale“.